politica e società

Convegno a Sondrio: inverno sostenibile

Ricevo e molto volentieri condivido questo comunicato stampa dell’interessante convegno, organizzato dall’Associazione Guide Alpine Val Masino – Val di Mello “Il Gigiat” sulla problematica degli sport outdoor (in particolare di quelli invernali) nei confronti della fauna selvatica, che si terrà a Sondrio il prossimo 28 novembre.


SONDRIO — Scialpinismo, freeride, escursioni con le ciaspole, eliski e motoslitte. Sono sempre più numerosi i frequentatori della montagna invernale, ma la fragilità degli ecosistemi montani, e in particolare della fauna nella fase di svernamento, richiede una riflessione e regolamentazioni condivise per limitare il rischio di compromissione del patrimonio naturalistico ed evitare conflitti nell’utilizzo degli spazi da parte dei praticanti.
È questo il tema del convegno “Le Alpi in inverno, conservazione della natura e attività turistiche: c’è spazio per tutti?” organizzato dall’Associazione Guide Alpine Val Masino  Val di Mello “Il Gigiat” e promosso e sostenuto dal Collegio Guide Alpine Lombardia. Il convegno, che si terrà a Sondrio sabato 28 novembre 2015, è aperto a tutti e costituisce la prima fase del progetto “Inverno Sostenibile”.

L’Associazione Guide Alpine Val Masino – Val di Mello “Il Gigiat”, Associazione di Promozione Sociale da sempre attenta alle problematiche legate al territorio e alla sua conservazione, ha constatato come nell’ultimo decennio si sia registrato sul territorio provinciale ed extraprovinciale un netto incremento nella frequentazione degli ambiti montani in contesto invernale, legato per lo più alla pratica di attività ludiche e sportive. In particolare, appaiono in crescita considerevole le presenze umane in aree anche di notevole interesse naturalistico quali il Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi, il Parco Nazionale dello Stelvio, i SIC e le ZPS della Rete Natura 2000 provinciale, zone poste all’esterno dei comprensori sciistici classici, generalmente serviti dagli impianti di risalita.
Oltre alle più tradizionali discipline invernali, quali ad esempio lo scialpinismo, hanno acquisito rilevanza numerica anche le escursioni con ciaspole (diurne e notturne), la fotografia naturalistica, le discese con gli sci in neve fresca, oltre a pratiche solo parzialmente regolamentate, quali l’eliski e le gite in motoslitta.

La fragilità degli ecosistemi montani, e in particolare della fauna nella fase di svernamento, è ben documentata dalla letteratura scientifica e il rischio di compromissione del patrimonio naturalistico è sicuramente concreto in assenza di consapevolezza e regolamentazioni condivise e univoche. Allo stato di fatto, del resto, la molteplicità di interessi rappresentati dalle varie categorie di utenti e le esigenze implicite di alcune delle attività più impattanti si traducono spesso in conflitti nell’utilizzo degli spazi, complice anche l’oggettiva mancanza di controlli e di informazione. Si rende quindi ancora più necessaria una maggiore “educazione all’ambiente”, che passi attraverso azioni di sensibilizzazione su questi temi rivolte ai fruitori della montagna e soprattutto ai giovani.
Nasce da questa riflessione il progetto “Inverno sostenibile“, che prevede, in sinergia con tutte le realtà territoriali sensibili a queste problematiche, diversi appuntamenti. Il primo è il convegno “Le Alpi in inverno, conservazione della natura e attività turistiche: c’è spazio per tutti?” in programma il 28 novembre 2015 presso l’Auditorium Torelli di Sondrio.

Il convegno, moderato da Franco Brevini, professore dell’Università di Bergamo e giornalista del Corriere della Sera, prevede l’intervento di diverse Guide Alpine, tra cui Maurizio Folini, Antonio Perino e Alessandro Gogna, del Past Vicepresidente generale del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti e di esperti faunistici, della gestione turistica e delle aree protette. Saranno analizzati gli esempi di alcune realtà territoriali italiane, quali quelle della Valchiavenna, della Valgrisenche e della Valle Maira, ed estere, come quella svizzera.
Scopo del convegno, promosso dal Collegio Guide Alpine Lombardia, è quello di dare il via a tavoli di lavoro per sensibilizzare e coinvolgere i vari portatori di interesse con lo scopo di trovare una proposta di zonizzazione condivisa e sostenibile, quanto meno per alcune attività di maggior impatto quale per esempio l’eliski.

Seguiranno poi nei primi mesi del 2016 altre attività a scopo divulgativo. Sono previste infatti 5 serate pubbliche rivolte alla cittadinanza che tratteranno le problematiche legate alla fauna alpina in inverno e metteranno in luce le modalità più consone per vivere l’outdoor rispettandola, e poi un progetto educativo che coinvolgerà 5 classi di scuole secondarie di secondo grado fra Sondrio, Tirano e Morbegno.
L’auspicio è che l’esperienza di “Inverno Sostenibile” diventi stimolo, punto di partenza, esempio perché a livello regionale e nazionale si possa arrivare in poco tempo a scelte condivise, coerenti, volte a garantire maggior salvaguardia ambientale e ad escludere l’insorgenza di aspri conflitti nell’uso del territorio.

È gradita conferma di partecipazione al convegno segnalando il proprio nominativo all’indirizzo mail invernosostenibile@guidealpine.net entro il 26/11/05.

Per informazioni e programma del convegno:
www.facebook.com/invernosostenibile
www.invernosostenibile.guidealpine.net

Caffè in cialde… ecologico?

Come ben saprete, ormai da qualche anno le tradizionali moka e, più di recente, anche le macchine da espresso casalinghe sono state largamente sostituite dai sistemi a cialde o capsule. Ce n’è un po’ per tutti i gusti, ma i sistemi che vanno per la maggiore sono senza dubbio Lavazza, Illy e Nespresso. Ci sono poi prodotti più di nicchia, come il caffè Schreyögg (dell’omonima azienda di Parcines, a pochi km da Merano) che ad esempio utilizziamo in ufficio e che però prenderò in considerazione solo in modo marginale…
Questo “nuovo modo” di preparare un caffè ha degli indubbi vantaggi in termini di tempo e pulizia. C’è però il rovescio della medaglia: se una normale confezione di caffè tradizionale era costituita dal solo involucro esterno, ogni capsula/cialda ha ora un certo “peso” in termini di rifiuto generato.
Ma è così per tutte le marche di caffè? In realtà no…

Confezioni e cialda di Lavazza Espresso point

Fino ad ora ho avuto modo di sperimentare tre diverse tipologie di sistemi a capsule/cialde. Il meno ecologico di tutti si è rivelato il sistema Espresso point di Lavazza (foto a lato), destinato prevalentemente ad un utilizzo da ufficio, dove ogni confezione è costituita da due capsule in plastica contenute in una confezione chiusa ermeticamente. Con questo sistema risulta pressoché impossibile separare il caffè dal suo involucro; di conseguenza la quantità di rifiuti prodotti è davvero notevole e peraltro finisce tutto quanto nel normale rifiuto solido urbano in quanto il conferimento di materiale plastico al centro riciclaggio prevede (almeno da noi) che quest’ultimo sia pulito.
Recentemente in ufficio si è deciso di sostituire Lavazza con il caffè Schreyögg e la macchina che utilizziamo ora in ufficio è simile a quella di molti sistemi che sono ora sul mercato: le cialde sono in carta (simili a quella delle bustine per tè) e di conseguenza possono essere smaltite nell’umido organico, ma ognuna di esse è confezionata nella sua confezione ermetica che finisce immancabilmente nell’RSU.

Il sistema che ho scelto per casa, e che ritengo il migliore, è invece quello della Nespresso. Oltre all’innumerevole scelta di caffè (16 diversi aromi di cui 3 decaffeinati) e la qualità delle macchine, Nespresso ha di buono che la confezione è interamente riciclabile: le capsule sono spedite in un imballaggio di cartone contenente le confezioni da 10 capsule realizzate in carta. E’ vero che, una volta usate, molti buttano le capsule nella normale immondizia, ma queste sono fatte di alluminio, riciclabile al 100%, ed il contenuto ovviamente può essere smaltito nell’umido organico o utilizzato come concime per le piante. Basta prendersi la briga ogni 3-4 giorni, come faccio io, di spendere 5 minuti per aprire le capsule, tirar fuori il contenuto e dare una sciacquata per rimuovere il residuo di caffè…

Nestlè a livello mondiale ha avviato anche un programma di raccolta delle capsule usate; purtroppo – come al solito? – in Italia non è al momento possibile prendervi parte. Mi risulta peraltro che alcuni negozi nelle grosse città avessero messo a punto dei piccoli progetti di riciclo delle capsule usate, ma han dovuto desistere in quanto la legge italiana non permette ad aziende non autorizzate di provvedere allo smaltimento di rifiuti.
Ciò nonostante, il sistema Nespresso con un po’ di buona volontà risulta essere al momento il sistema più ecologico e, se quanto indicato sul sito è vero, c’è un impegno da parte dell’azienda ad utilizzare in buona parte (con l’obiettivo dell’80% entro il 2013) solo caffè proveniente da coltivazioni aderenti al programma AAA Susteinable Quality in collaborazione con Rainforest Alliance.

Il governo e le prime case in Abruzzo…

E’ da un po’ di tempo che rifletto su quanto è stato detto finora sul grande lavoro “del governo italiano” per ridare una casa alle popolazioni dell’Abruzzo; e mi sono sempre chiesto come mai si parlasse sempre dei meriti di Berlusconi anziché menzionare chi ha veramente fatto qualcosa per far sì che gli abruzzesi colpiti dal terremoto tornassero a vivere una vita normale.
Questa mattina, guardando una trasmissione locale, ho avuto la conferma dei miei sospetti: Berlusconi aveva promesso la consegna delle prime case per settembre e così è stato. Peccato che i meriti non siano né del presidente del consiglio, né tantomeno del suo governo. Le prime case, consegnate a metà settembre ad Onna, in tempo record, sono una donazione della Provincia di Trento che ha stanziato oltre 5 milioni di euro allo scopo. Pare peraltro che il giorno della consegna, alla presenza di Berlusconi e del Presidente della Provincia Delai, le bandiere del Trentino siano state fatte sparire. Certo… altrimenti come avrebbe fatto il cavaliere a prendersi il merito di quel successo?

Ecco qualche stralcio di un articolo apparso su Repubblica

Naturalmente il premier italiano si gongola: «Era una promessa ardita ma l’abbiamo mantenuta. Speriamo che servano solo per poco tempo, ma queste case sono case dotate di tutto – ha aggiunto il premier – di ogni ben di Dio. C’è anche il sapone, la carne e le coperte. C’è proprio tutto».
Ma in realtà il governo con la promessa c’entra poco o nulla: «Novantatre “moduli abitativi”, fabbricati in legno, […] pagati 5.2 milioni di euro ricevuti dalle donazioni alle Croce Rossa, fabbricati in Trentino e montati in Abruzzo dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento. “Nulla a che fare con il progetto-case del governo. Le cosiddette case di Berlusconi, le Newtown come le ha chiamate il premier – ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato – accoglieranno invece 4.500 nuclei familiari ma saranno completate entro dicembre”».
E il Presidente Delai commenta così: «E’ tutto il giorno che cerco di buttare acqua sul fuoco. Anche io ho qualcosa da dire del modo un po’ sovraesposto con il quale il governo sta gestendo la consegna della case. Butto acqua sul fuoco per non coinvolgere la protezione civile in polemiche politiche, noi non siamo in Abruzzo contro o a favore del governo, ma per gli abruzzesi».

Insomma… siamo alle solite. Ma non dateci peso, mi raccomando: quello che scrivo «è tutto il contrario della realtà!» :devil_catt:
Meditate gente, meditate…

Attentato alla fauna selvatica!!!

In queste ultime ore ha fatto molto rumore la notizia dell’accordo raggiunto tra Italia e Francia per la realizzazione di 4 nuovi impianti nucleari. Purtroppo era risaputo che il governo si sarebbe mosso in tal senso ed auspico che su questa tematica venga fatto un referendum popolare come quello del 1987, anche se credo non vi sia molto spazio alle discussioni con questo governo.

Ma c’è un’altro disegno di legge che parte dal Senato, a firma dell’On. Franco Orsi (PdL), che tanto per cambiare attacca in maniera pesante la fauna selvatica con una liberalizzazione della caccia senza precedenti! Riporto un elenco dei vergognosi provvedimenti dal sito web del gruppo dei Verdi del Veneto.

  • Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna. L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, della cui tutela non sarebbe più compartecipe
  • Scompare la definizione di specie particolarmente protette: animali come il Lupo, l’orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale
  • Si apre la caccia a molte specie lungo le rotte di migrazione, un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori, come i valichi montani
  • Totale liberalizzazione dei richiami vivi! Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente. Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato!!
  • Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato (con possibilità illimitate di falsi e riciclaggi). Uno per tutti! Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi!
  • 700 mila potenziali imbalsamatori. I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
  • Mortificata la ricerca scientifica: l’Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali. Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria. Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale
  • Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili! Un’incredibile formulazione del testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei parchi e nelle altre aree protette!
  • Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale! (Allucinante! Ndr) Norma offensiva! Chi protegge “troppa” natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un dramma!
  • Licenza di caccia possibile a 16 anni. Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili!
  • Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti! Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di autorizzare interventi di abbattimenti ed eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia fastidio”. Un vero e proprio Far West naturalistico.
  • Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili. Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà alle regioni Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe per le ripetute infrazioni europee le pagheremo noi!
  • Caccia con neve e ghiaccio. Si potrà cacciare anche in presenza di neve, o acque con superfici ghiacciate, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio e riparo.
  • Ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli! Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
  • Ridotta la vigilanza venatoria: le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza!
  • Cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale. Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa.

Questa è l’ennesima dimostrazione dell’interesse che il PdL ha nei confronti dell’ambiente. Mai come nelle legislature dei governi Berlusconi l’ambiente è stato tartassato e mai come negli stessi il Ministero dell’Ambiente si è dimostrato inutile.

Nasce il font ecologico

Dal buon vecchio Igor, questa mattina ho ricevuto il link ad un sito davvero interessante, che potrebbe in parte rivoluzionare il modo in cui stampiamo i nostri documenti. Si tratta infatti di un sito internazionale che propone il download gratuito di uno speciale font “ecocompatibile”, ovvero un tipo di carattere per Windows e Mac, basato sul carattere Verdana, che consente di risparmiare fino al 20% dell’inchiostro con vantaggi sia economici che ecologici.
Come funziona e come è possibile? Molto semplice: il font è punteggiato di bianco al suo interno, pertanto la stampante utilizza meno inchiostro per imprimerlo sulla carta. Vi mostro qui un esempio a dimensione 12 ed un esempio ingrandito a dimensione 72.

Nella versione di dimensione 12 si noterà che la scritta appare un po’ sgranata ed è logico pensare che leggere a video un documento così può dar fastidio; effettivamente questo aspetto è condivisibile, ma già a dimensione 10 l’effetto non si nota e comunque basta scrivere il proprio documento in Verdana e al momento di stamparlo convertire l’intero testo in Spranq eco sans. Nella stampa su carta l’effetto è praticamente invisibile!
Non sarà un grande risparmio per un utilizzo domestico, ma… io proverò a proporlo in ufficio per la stampa delle bollette dell’energia elettrica (che sono 3000 pagine ogni 2 mesi)…

A gennaio l’energia costa meno?

Secondo il governo sì… tanto che a dicembre i nostri politici avevano detto che, grazie al calo del petrolio, luce e gas sarebbero costati meno. Ma è davvero così?
Da circa un anno e mezzo lavoro nel settore e proprio oggi stavo predisponendo nel nostro software le tariffe aggiornate per l’energia elettrica, dalle quali mi aspettavo di vedere un sensibile calo dei prezzi. Invece scopro che, ancora una volta, alle parole non seguono i fatti. Per quale motivo? Andiamo a vedere le tariffe nel dettaglio, prendendo come esempio un normalissimo contratto domestico da 3kW.
Per comodità arrotonderò le cifre al secondo o max al terzo decimale.

Quota fissa annuale
IV trimestre 2008: 4,13€ / anno
I trimestre 2009: 14,70€ / anno
Qui l’aumento è evidente: significa che nel 2009 pagheremo circa 10,50€ in più per ogni allacciamento… e non è poco.

Quota potenza
(quota mensile = prezzo * NkW; nel nostro caso = prezzo * 3kW)
IV trimestre 2008: 1,12€ / mese
I trimestre 2009: 1,28€ / mese
Anche qui l’aumento c’è, anche se si tratta complessivamente di 1,92€ calcolati su base annuale.

Quota energia
Qui è necessario predisporre una tabella, perché la cosa si fa un po’ più complessa…

IV trim. 2008 I trim. 2009
per consumi annui fino a 900 kWh 0,120 0,119
per consumi annui da 901 a 1800 kWh 0,133 0,119
per consumi annui da 1801 a 2640 kWh 0,190 0,168
per consumi annui da 2641 a 3540 kWh 0,273 0,232
per consumi annui da 3541 a 4440 kWh 0,269 0,232
per consumi annui oltre 4440 kWh 0,185 0,303

L’energia consumata in effetti costa un po’ meno, ma… beh, facciamo un po’ di conti.
Ammettiamo che io abbia un contratto di 3kW ed abbia consumato 2000 kW in un anno.

Con le tariffe del 2008 avrei speso: 4,13€ + 13,44€ + 265,7€ = 283,27€
Con le tariffe del 2009 spenderei invece: 14,70€ + 15,36€ + 247,8€ = 277,86€

Il risparmio c’è, ma è minimo e ben lontano da quella media per famiglia di cui si è sentito parlare ai telegiornali. Senza contare che se io avessi adottato particolari misure per il risparmio energetico (es. elettrodomestici di categoria A++, lampadine a risparmio, ecc.) e consumassi quindi intorno a 1200 kWh/anno andrei a spendere di più rispetto allo scorso anno, grazie all’aumento della quota fissa. Beh, non c’è che dire… complimenti!

I primi 150 giorni di Berlusconi

Ma non erano 100 i giorni in cui Berlusconi aveva promesso di rivoluzionare l’Italia? Sì, vero… ma per rovinarla 100 non gli bastavano! 😆

Non è questione di voler essere anti-Berlusconi a tutti i costi, ma obiettivamente in questo momento la situazione del nostro Paese sta degenerando e, come ben sappiamo, in ogni campo (giustizia, ambiente, istruzione, ecc.) la mano è sempre quella del premier o del ministro delle finanze Tremonti. E i vari ministri? Tutti burattini nelle mani dei due personaggi in questione; basti pensare alle azioni di Gelmini, Prestigiacomo e Alfano per rendersi conto di chi ci sia veramente dietro certi decreti.
Non che con il Governo Prodi le cose andassero meglio, ma al peggio non c’è mai fine.
Ma vediamo un po’ cosa ha fatto questo Governo…

In positivo (qualcosa gli va riconosciuto):

  • ha attivato una proficua lotta contro mafia e camorra
  • ha tolto i rifiuti da Napoli e sta promuovendo la raccolta differenziata
  • ha (temporaneamente) detassato gli straordinari
  • ha tolto l’ICI sulla prima casa (se non la rimette)
  • ha contrastato in modo efficace l’assenteismo nella P.A.

In negativo (e qui spenderò anche due parole sui vari punti):

  • ha detassato gli straordinari; è una contraddizione con quanto scritto sopra, ma effettivamente la detassazione degli straordinari implica un aumento dei rischi dal punto di vista della sicurezza e non solo
  • sta rovinando la scuola pubblica in ogni modo possibile, dal maestro unico al taglio dei fondi ed ancora alle proposta leghista di classi separate per extracomunitari… certo, qualcuno può vedere come positive queste riforme, ma per chi conosce un po’ l’attuale ambiente scolastico dovrebbe essere PALESE quanto sia negativo ciò che sta accadendo
  • si è messo a capo di una “coalizione” di altri 9 paesi dell’est (!) per chiedere la ratifica del protocollo di Kyoto ed una deroga rispetto ai provvedimenti che l’Unione Europea vuole prendere per contrastare i cambiamenti climatici
  • ha promosso una legge che dà l’immunità alle maggiori cariche dello Stato (il cosiddetto lodo Alfano) sulla quale penso non ci sia bisogno di ulteriori commenti…
  • ha tolto i rifiuti da Napoli, ma ora per il loro smaltimento si stanno per costruire diversi nuovi termovalorizzatori
  • ha combattuto i “fannulloni” penalizzando anche chi invece lavorava e si “permetteva” di stare male per 3-4 giorni all’anno, tagliandogli lo stipendio qualora il periodo di malattia sia inferiore ai 10 giorni!
  • prosegue con la propria idea dello sviluppo del nucleare, quando il resto dell’Europa si muove invece nella direzione delle fonti rinnovabili

Contraddizioni (eh sì, ci sono anche quelle):

  • nell’attuale parlamento si è ricorso alla fiducia per almeno 4 votazioni, su temi peraltro assai delicati, quando durante il governo Prodi questa pratica era stata fortemente criticata dal centrodestra
  • «I problemi si risolvono lavorando, non andando in piazza o in televisione a contestare l’operato del governo»… queste le affermazioni di Berlusconi ad una recente assemblea di Confindustria; ma non era forse lui che per 2 anni ha continuato a dire in TV «La sinistra è spaccata, non ha più una maggioranza» ed ha organizzato una manifestazione per chiedere di sciogliere il governo Prodi?
  • la ministra dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, prima delle elezioni ha firmato il patto per il clima, promosso da Legambiente, chiedendo tra le altre cose il rispetto del protocollo di Kyoto… ed ora mette in discussione i provvedimenti dell’UE. No comment!

So che questo blog dovrebbe contenere più che altro immagini, ma di fronte a queste cose non si può sempre restare zitti!
La resistenza contro il “Popolo dei Borg” non è inutile!

Alto Adige: salve duemila marmotte

Finalmente una buona notizia! Sono anni che la Provincia di Bolzano autorizza l’abbattimento di specie protette, in deroga alle normative nazionali ed europee, adducendo le più svariate motivazioni. Nel mirino dei cacciatori negli ultimi anni, oltre alle marmotte, sono finiti anche stambecchi, l’orso (per fortuna solo tenuto d’occhio), aironi, cormorani… una vera strage. Tra l’altro è un argomento di cui avevo parlato proprio in uno dei primi post di questo blog.
Ogni anno le associazioni ambientaliste si sono battute contro i vari decreti provinciali che stabilivano, tra l’altro, le quote di prelievo per la stagione, ricorrendo al TAR che peraltro ha sempre accolto i ricorsi presentati… ma purtroppo sempre a massacro già avvenuto.

Marmotta da me fotografata nel 2006

Oggi però, dopo la sospensione con procedura urgente del 28 agosto (la caccia si sarebbe aperta il 1° settembre), il TAR ha confermato la decisione ed ha definitivamente negato, almeno per quest’anno, l’abbattimento di 2000 marmotte.
Resta comunque assurdo (e lo fa notare anche l’avvocato che rappresenta le associazioni ricorrenti) che la storia si debba ripetere puntualmente ogni anno, rendendo sempre necessaria l’impugnazione del provvedimento.
E rimangono assurde anche le motivazioni con cui ogni anno la Ripartizione Foreste giustifica il piano di abbattimento; cito testualmente dalla sospensiva del TAR: «piano di abbattimento di marmotte per l’anno 2008 per le riserve con danni causati da questo roditore all’economia montana». Credo non ci sia bisogno di ulteriori commenti… :devil_catt:

Piccolo approfondimento
La Ripartizione Foreste della Provincia Autonoma di Bolzano annovera tra le proprie competenze anche l’Azienda Provinciale Foreste e Demanio, cui a sua volta fa riferimento la Scuola forestale Latemar.
Per farvi capire il contesto in cui si sviluppano provvedimenti come quello sospeso oggi dal TAR è sufficiente dare uno sguardo ai corsi proposti dal centro di formazione forestale, venatoria e ambientale. Da un’istituzione con questa denominazione ci si aspetta ovviamente di assistere a lezioni che riguardano l’ambito venatorio, ma i corsi di formazione dovrebbero essere orientati in particolare su tematiche quali la gestione del patrimonio forestale, la tutela del territorio, la lotta al bracconaggio… Pia illusione!

E’ un po’ lungo, ma voglio riportarvi per intero quello che è il calendario 2008 dei corsi in lingua italiana della suddetta scuola. A me ha lasciato senza parole!

Corso
Periodo
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento al cervo
10 – 15
marzo
Il trattamento delle spoglie (attestato di rilevatore biometrico – attestato di formazione per cacciatori in materia di igiene e di sanità) in conformità alla L226/50 IT Gazzetta ufficiale dell’UE 25.6.2004
17 – 19
marzo
La preparazione delle carni – dal trattamento alla cucina
19 – 20
marzo
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento al muflone
2 – 4
aprile
Cacciatore di cinghiale abilitato alla caccia collettiva, conduttore di cane da limiere, cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo del cinghiale
5 – 8
maggio
Conduttore di cane da traccia
19 – 23
maggio
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi abilitato al prelievo di cinghiale, capriolo, daino, cervo, camoscio e muflone
2 – 7
giugno
Tecniche di prelievo e controllo della volpe
11 – 13
giugno
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi abilitato al prelievo di cinghiale, capriolo, daino, cervo, camoscio e muflone
14 – 19
luglio
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento al camoscio
21 – 25
luglio
Guardie venatorie: abilitazione alla gestione degli ungulati
4 – 9
agosto
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento al camoscio
1 – 5
settembre
Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento al cervo e capriolo
22 – 26
settembre

Interessante questo calendario dei corsi no?! :mad2:

Il nuovo Ministro dell’Ambiente

Il ministro Stefania Prestigiacomo. Fonte: www.excite.it

Probabilmente tra tutti i mali, Stefania Prestigiacomo come nuovo Ministro dell’Ambiente è il male minore. Potrebbe anzi essere di buon auspicio la presenza di una donna in un ministero dove sicuramente la sensibilità femminile può avere una certa influenza.
Certo è che il nuovo esecutivo di Berlusconi, quantomeno dal punto di vista ambientale, non lascia spazio all’ottimismo. A partire dalle dichiarazioni del neo-ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, già ministro dell’ambiente (!!!), che intende realizzare numerose opere tra cui il tanto contestato ponte sullo stretto di Messina.

Tornando alla Prestigiacomo, c’è purtroppo un aspetto che mi delude. Uno dei punti del programma del Popolo delle Libertà è il ritorno al nucleare; l’on. Stefania Prestigiacomo, prima delle elezioni, è stata una dei firmatari del patto per l’ambiente promosso da Legambiente che prevedeva, tra le altre cose, la definitiva rinuncia dell’opzione nucleare… ma chiaramente questo punto non l’ha sottoscritto.
Gli altri punti chiave sono invece: la realizzazione delle infrastrutture utili, la partenza di una nuova stagione di demolizione degli ecomostri e per la legalità, l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale, il rinnovamento dell’economia sfruttando la lotta ai cambiamenti climatici e l’investimento sulla qualità culturale dei territori.

Sarà in grado, il nuovo Ministro per l’Ambiente, di mantenere un po’ di autonomia ed a rispettare il patto per l’ambiente o sarà assoggettata comunque alle (pessime) scelte del proprio partito?

Vedremo. Per il momento… buon lavoro!

Earth Day 2008

Sono circa 4000 gli eventi organizzati oggi in occasione dell’Earth Day 2008, giornata mondiale dedicata alla salvaguardia del pianeta. Nell’edizione di quest’anno, l’Earthday Network invita i cittadini di tutto il mondo ad una “Call for climate” ovvero a contattare i propri rappresentanti politici per sollecitare gli interventi contro i cambiamenti climatici.

Il logo di Google per l'Earthday 2008

In Italia sono diverse le iniziative che si susseguiranno nel corso della giornata, da spot pubblicitari a concerti ad impatto zero finalizzati alla sensibilizzazione della popolazione. E come sempre anche il popolare motore di ricerca Google, per l’occasione, modifica il suo logo con un’immagine davvero carina cliccando sulla quale è possibile cercare tutte le risorse sul web dedicate all’Earth Day… provare per credere!:)

C’è però una cosa che mi dà parecchio da pensare ogni volta che mi guardo attorno o sento altri parlare: quanti sono realmente interessati alla salute del nostro pianeta? Speriamo che giornate come questa servano a qualcosa!

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