varie ed eventuali

Checklist osservazioni ornitologiche

BirdwatchingNon è mia abitudine annotare le osservazioni fatte; probabilmente non si addice ad un vero birdwatcher, ma effettivamente non mi ritengo particolarmente esperto in tal senso nonostante mi piaccia la fotografia naturalistica. Ecco perché voglio cominciare a scrivermi per lo meno la lista delle specie contattate.
La maggior parte sono osservazioni fatte in Alto Adige; se sono state effettuate altrove lo indico a fianco.
Ad oggi, dunque, ecco la mia personale checklist con il nome comune italiano ed il nome scientifico in latino…

Anseriformi
Alzavola – Anas crecca
Anatra mandarina – Aix galericulata (esemplari aufughi)
Cigno reale – Cygnus olor
Fischione – Anas penelope
Fistione turco – Netta rufina
Germano reale – Anas platyrhynchos
Marzaiola – Anas querquedula
Mestolone – Anas clypeata
Moretta – Aythya fuligula
Moretta codona – Clangula hyemalis
Moriglione – Aythya ferina
Oca del Canada – Branta canadensis (esemplari aufughi)
Oca lombardella – Anser albifrons
Oca selvatica – Anser anser

Ardeidi
Airone bianco maggiore – Ardea alba
Airone cenerino – Ardea cinerea
Airone guardabuoi – Bubulcus ibis (Pianura Padana)
Airone rosso – Ardea purpurea
Nitticora – Nycticorax nycticorax
Sgarza ciuffetto – Ardeola ralloides (Colfiorito – PG)
Tarabuso – Botaurus stellaris (Colfiorito – PG)

Laridi
Gabbiano comune – Larus ridibundus
Gabbiano reale – Larus michahellis
Gabbiano reale nordico – Larus Argentatus (Scozia, UK)
Mugnaiaccio – Larus marinus (Scozia, UK)
Sterna comune – Sterna hirundo (Caorle – VE)

Altri acquatici
Cormorano – Phalacrocorax carbo
Strolaga mezzana – Gavia arctica
Svasso maggiore – Podiceps cristatus
Tuffetto – Tachybaptus ruficollis
Uria nera – Cepphus grylle (Scozia, UK)

Rapaci
Allocco – Strix aluco
Aquila reale – Aquila chrysaetos
Astore – Accipiter gentilis
Civetta comune – Athene noctua (Lago di Garda – VR)
Falco di palude – Circus aeruginosus
Falco pecchiaiolo – Pernis apivorus
Falco pellegrino – Falco peregrinus
Gheppio – Falco tinnunculus
Gufo comune – Asio otus (Bibione – VE)
Nibbio bianco – Elanus caeruleus
Nibbio bruno – Milvus migrans
Poiana – Buteo buteo
Sparviere – Accipiter nisus

Trampolieri, rallidi e limicoli
Avocetta – Recurvirostra avosetta (Scozia, UK)
Beccaccia di mare – Haematopus ostralegus (Scozia, UK)
Folaga – Fulica atra
Gallinella d’acqua – Gallinula chloropus
Gru – Grus grus (stormo fotografato da molto lontano)
Pavoncella – Vanellus vanellus
Piro piro boschereccio – Tringa glareola
Piro piro culbianco – Tringa ochropus
Piro piro piccolo – Actitis hypoleucos
Piviere tortolino – Charadrius morinellus
Porciglione – Rallus aquaticus
Voltolino – Porzana porzana

Corvidi
Cornacchia grigia – Corvus cornix
Cornacchia nera – Corvus corone
Corvo imperiale – Corvus corax
Gazza – Pica pica
Ghiandaia – Garrulus glandarius
Gracchio alpino – Phyrrocorax graculus
Nocciolaia – Nucifraga caryocatactes
Taccola – Coloeus monedula

Altri passeriformi
Averla piccola – Lanius collurio
Balestruccio – Delichon urbicum
Balia nera – Ficedula hypoleuca
Ballerina bianca – Motacilla alba
Ballerina gialla – Motacilla cinerea
Beccofrusone – Bombycilla garrulus
Capinera – Sylvia atricapilla
Cardellino – Carduelis carduelis
Cesena – Turdus pilaris
Cincia bigia – Poecile palustris
Cincia bigia alpestre – Poecile montanus
Cincia dal ciuffo – Lophophanes cristatus
Cincia mora – Periparus ater
Cinciallegra – Parus major
Cinciarella – Cyanistes caeruleus
Ciuffolotto – Pyrrhula pyrrhula
Codibugnolo – Aegithalos caudatus
Codirosso comune – Phoenicurus phoenicurus
Codirosso spazzacamino – Phoenicurus ochruros
Culbianco – Oenanthe oenanthe
Fringuello – Fringilla coelebs
Frosone – Coccothraustes coccothraustes
Lucherino – Spinus spinus
Luì grosso – Phylloscopus trochilus
Luì piccolo – Phylloscopus collybita
Merlo – Turdus merula
Merlo acquaiolo – Cinclus cinclus
Migliarino di palude – Emberiza schoeniclus
Passera d’Italia – Passer italiae
Passera europea – Passer domesticus
Passera scopaiola – Prunella modularis
Pettirosso – Erithacus rubecula
Picchio muratore – Sitta europea
Pigliamosche – Muscicapa striata
Rampichino alpestre – Certhia familiaris
Rampichino comune – Certhia brachydactyla
Regolo – Regulus regulus
Rondine – Hirundo rustica
Rondine montana – Ptyonoprogne rupestris
Saltimpalo – Saxicola torquatus
Scricciolo – Troglodytes troglodytes
Spioncello – Anthus spinoletta
Storno – Sturnus vulgaris
Tordo bottaccio – Turdus philomelos
Tordo sassello – Turdus iliacus
Usignolo – Luscinia megarhynchos
Verdone – Chloris chloris
Verzellino – Serinus serinus

Altri
Colombaccio – Columba palumbus
Fagiano comune – Phasianus colchicus (probabilmente introdotto a scopo venatorio)
Gallo cedrone – Tetrao urogallos
Martin pescatore – Alcedo atthis
Picchio nero – Dryocopus martius
Picchio rosso maggiore – Dendrocopos major
Picchio verde – Picus viridis
Piccione selvatico – Columba livia (Gualdo Cattaneo – PG)
Rondone comune – Apus apus
Torcicollo – Jynx torquilla
Tortora dal collare – Streptopelia decaocto
Upupa – Upupa epops

Questo elenco probabilmente è incompleto (sicuramente sto dimenticando qualcosa) e probabilmente ben poca cosa rispetto alle oltre 350 specie contattate da chi ha partecipato al Big year nostrano, ma con 123 specie totali (di cui molte documentate) mi ritengo già abbastanza soddisfatto.

Ora la vera speranza è quella di riuscire, prima o poi, a ritrarle nel migliore dei modi attraverso l’obiettivo della mia fotocamera.

gegeonline 2.0

Se seguite il mio blog o la mia pagina Facebook, probabilmente avrete già notato che da qualche giorno il sito è piuttosto cambiato nella grafica. Era da tempo che ci lavoravo, ma gli strumenti a mia disposizione non mi consentivano di ottenere il risultato voluto. Poi finalmente ho provato la versione 3.1 di Artisteer che, pur non permettendomi di salvare il lavoro, mi ha comunque dato la possibilità di fare al layout del sito la modifica che da tempo cercavo inutilmente di fare. A questo si sono aggiunti dei piccoli aggiustamenti seguendo tutorial e discussioni sul web, come ad esempio per le icone sociali in alto a destra o i fonts incorporati nel css con il comando  @font-face.
Beh… tutto questo, in una giornata in cui mi giravano per casa vari operai ed artigiani, mi ha permesso di dare alla luce alla versione 2.0 di gegeonline.it!

L’intento che mi ero prefissato era quello di staccarmi una volta per tutte da quel modo di “fare html” che mi ha seguito dal 1998 ad oggi, rendendo il sito più elegante e snello. Conservo comunque gelosamente buona parte delle precedenti versioni del sito sul mio hard disk, anche se purtroppo la primissima versione è andata perduta.
Se ne avete voglia, ripercorriamo insieme un po’ di storia…

La “Gege’s Star Trek Home Page” che nel 1998 ha dato origine a tutto…

Nel lontano 1998 (parliamo di ben 14 anni fa!), quando Internet in Italia era ancora agli albori, decisi di creare alcune pagine sulle mie passioni (Star Trek, manga, fotografia e perfino sulle modelle Claudia Schiffer e Valeria Mazza), giusto per cimentarmi un po’ con l’html e perché il web italiano era veramente ridotto ai minimi termini. Inizialmente questi siti erano ospitati sulla community Geocities (oramai non più attiva), ma dopo pochi mesi Sergio Ferrari di P.Lion Informatica, anche per via della nostra comune passione per Star Trek, mi mise a disposizione dello spazio web gratuito per raggruppare quelle pagine in un unico contenitore. E’ in quell’occasione che è nato il primo GegeOnLine con il logo realizzato da Luca “Lkl Skywalka” Esposito.

Il sito GegeOnLine nel 2002

A seguito del piccolo successo ottenuto con le mie pagine (che, vista la scarsa offerta di allora, avevano ben più visitatori di quanti io ne abbia al giorno d’oggi), pian piano ho ampliato i contenuti del sito, creando nuove aree del sito come “Un pianeta da salvare” dedicato alle tematiche ambientali a me sempre molto care, “Dove osano le marmotte” con dei brevi resoconti fotografici delle mie camminate in montagna, “Aqualand” con piccoli articoli relativi alla gestione di un acquario di acqua dolce e riunendo tra l’altro gli appassionati del fumetto “Lamù” (titolo originale Urusei Yatsura) nel “Lamù Fans Club“.
In quella versione trovava spazio anche una piccola area personale, dove raccontavo la mia vita, i miei hobby e dove avevo pubblicato tra l’altro il mio curriculum nonché alcuni articoli scritti per il quotidiano “Il Mattino dell’Alto Adige”.

Negli anni successivi, iniziata la vita lavorativa, il tempo per aggiornare tutte queste pagine è pian piano diminuito e così ben presto ho dovuto rinunciare a buona parte dei siti che avevo realizzato, mantenendo in vita esclusivamente le pagine a me più care, legate alla montagna ed alla fotografia prima e solo alla fotografia poi. Ecco quindi come si presentava il sito rispettivamente nel 2005 e nel 206…

Di lì in avanti il tema centrale del sito è sempre stata solo la fotografia, con il blog che per diversi anni è stato parte della community Iobloggo, pur essendo perfettamente ingrato con la grafica all’interno del sito stesso ancora ospitato sulle pagine di P.Lion. Questo fino all’aprile del 2010, quando dopo varie ed attente riflessioni ho deciso di trasportare il tutto di un CMS e la scelta è ricaduta su WordPress.

L’ultima versione di GegeOnLine prima del restyling

La versione 1.x di Gegeonline su WordPress si è rinnovata varie volte, pur mantenendo un layout sempre molto standard, caratterizzato dalla grande scritta “gegeonline” (anche questa opera di Luca “Lkl Skywalka” Esposito) che mi ha seguito negli anni, dal menu in orizzontale sotto di essa e dalla forma tondeggiante del foglio. Se guardate gli screenshot delle versioni precenti, noterete che proprio questo è un motivo ricorrente del mio sito.
Pian piano ho cercato il modo di integrare il sito con Facebook attraverso i vari plugin gratuiti offerti dalla community di WordPress, ma ancora non ero soddisfatto; volevo distaccarmi una volta per tutte da quell’aspetto un po’ troppo “casereccio” e credo questa volta di esserci riuscito. Cominciando innanzitutto con l’eliminazione dell’enorme scritta “gegeonline a cui probabilmente attribuivo troppa importanza.

Non so se le persone che andrò ora a citare leggeranno mai quanto scritto, ma devo fare un po’ di ringraziamenti per tutti questi anni online. Un grazie di cuore quindi a:

  • Nicola Randone che fu il primo in assoluto a darmi consigli e ad aiutarmi a muovermi nel mondo dell’html fatto, a suo tempo, ancora con il blocco note
  • Luca “Lkl Skywalka” Esposito per i loghi che dal 1998 ad una settimana fa mi hanno accompagnato nella mia avventura sul web
  • Loris “Lennier” Di Fabio che a suo tempo mi diede l’idea di riunire in un unico “portalino” i vari siti che avevo sparso per Geocities
  • Sergio Ferrari senza il quale probabilmente non sarei riuscito a mettere in pratica l’idea di Loris, visti i problemi logistici che vigevano a quei tempi, nonché per il tempo, il supporto, la pazienza e l’amicizia che mi ha dato negli anni
  • Diego Visintin che, più o meno consapevolmente, è stato l’autore del nuovo logo 🙂

E grazie a quelli che mi seguono ancora, nonostante le mie continue promesse di mantenere il blog aggiornato che puntualmente non riesco a mantenere 😉
GRAZIE!

Aggiornamenti e social network

Penso di aver scritto decine di volte di voler essere più costante negli aggiornamenti del sito e nella pubblicazione di piccoli resoconti qui sul blog. Ma poi, come sempre, gli impegni prendono il sopravvento ed è così che il mio ultimo post sul blog risale al 28 maggio scorso; dopo un inizio primaverile promettente si è di nuovo stabilita la calma piatta. E, come di consueto, ho dovuto aspettare di essere a casa con l’influenza per dedicarmici nuovamente…

Ho tentato di convincermi che la colpa fosse degli impegni della vita di tutti i giorni: il lavoro, il figlio, la casa, il trasloco. La realtà è che mi è mancata un po’ la voglia! Sì, perché se da un lato è vero che le mie fotografie tendono a sedimentare sull’hard disk anche per mesi prima che io riesca a trovare il tempo e la voglia per metterci mano, è però vero anche che non ci metterei poi molto a prendere alcune delle immagini dell’uscita (anche senza elaborazione) ed a metterle qui sul blog scrivendo qualche riga. Finora ho sempre aspettato a pubblicare qualcosa sul blog fino al momento in cui avessi avuto tutti gli scatti postprodotti. Per forza che così non scrivo mai nulla!
Però potrei scattare in JPG+RAW ed utilizzare i JPG per una pubblicazione più immediata qui sul blog. Vabbè dai… per l’ennesima volta mi riprometto di essere più costante. Ce la farò? :sospiro:

Tra l’altro è una cosa che già faccio su Facebook…
Mmmm… già, forse è anche questo il problema. Ora con i social network il rapporto con le persone è più diretto; un “mi piace” o un commento sulla foto ti fa subito render conto del gradimento da parte degli altri. Sicuramente più che in un blog isolato (che non fa parte cioè di una community di blogger) dove il visitatore è meno abituale, più casuale.
Mollare il blog per Facebook? Forse sarebbe una soluzione, ma preferisco mantenere una certa integrazione tra le due piattaforme. Chissà se prima o poi avrò la volontà di perseguire questo scopo. Magari adesso che finalmente ho traslocato (per l’ultima volta finalmente! :zomp: ) e che ho preso un po’ di distacco dal lavoro potrebbe essere la volta buona… staremo a vedere!

Regional Competence Center di Canon: che servizio!

Per fortuna ho di rado avuto bisogno di affidare la mia attrezzatura fotografica ad un centro assistenza, ma un paio di settimane fa non ne ho potuto fare a meno.
Se il servizio offertomi fosse stato nella media, probabilmente non sarei qui a parlarne, invece voglio davvero complimentarmi con il Canon Regional Competence Center di Peschiera Borromeo (MI) per l’eccellente servizio e la disponibilità nel risolvere eventuali problemi legati all’attività di riparazione.

Ma andiamo con ordine…
Tre settimane fa io ed Anita siamo stati a fare qualche scatto a Tirolo e la mattinata, nonostante un paio di scatti decenti, si è conclusa in modo pessimo. Era già cominciata male con la testa del cavalletto allentata; fortunatamente nulla di grave, ma non avevo dietro la chiave per fissarla ed ho dovuto faticare non poco per ottenere scatti macro e fotografie all’acqua in movimento.
Ma il peggio doveva ancora arrivare: per fotografare alcuni opilionidi sulle rocce ho pensato bene di collegare il flash alla fotocamera. Quando però ho provato a scollegarlo ho dovuto tristemente constatare che in qualche modo i due apparecchi si erano incastrati tra loro e nonostante gli sforzi nonché vari tentativi si è rivelato pressoché impossibile scollegare la fotocamera dal flash. Così l’unica è stata contattare Canon ed inviare la fotocamera ad un centro di assistenza.

Dato che oramai le distanze contano poco, dopo aver cercato un po’ di informazioni su web ho scelto di inviare la mia fotocamera al centro di Peschiera Borromeo. Così, seguendo le istruzioni del call center, lunedì ho imballato il tutto e prenotato il ritiro per il giorno successivo.
Nel modulo di richiesta riparazione (che mi è stata considerata in garanzia e quindi non ho pagato nulla per la fotocamera e la sua spedizione), visto che l’ho dovuta comunque mandare in assistenza, ho anche chiesto la verifica dell’esposimetro e la rimappatura del sensore dato che c’erano alcuni hot/dead pixel che si notavano nelle lunghe esposizioni.
La cronistoria che segue è più utile di mille parole…

Lunedì: chiamo Canon, mi danno le istruzioni per spedire la macchina e preparo il pacco
Martedì: alle 15.00 il corriere (SDA per conto di UPS) ritira il pacco
Mercoledì: la fotocamera viene ritirata dal RCC e messa in lavorazione
Giovedì: ricevo una mail che mi informa che la fotocamera è stata riparata
Venerdì: alle 15.00 arriva il corriere in ufficio che mi riconsegna la fotocamera

In soli 4 giorni ho riavuto la mia Canon 7D di nuovo sana: sostituita la slitta flash, aggiornato il firmware, rimappato il sensore e con l’esposimetro ritarato. E così il weekend successivo, a dispetto di ogni più rosea previsione, ho potuto riutilizzarla. Che dire… non ho parole!! :wow:

Ma non finisce qui. Ovviamente ad essere danneggiato non era solo la macchina, ma anche il flash che ormai da anni è fuori garanzia: anche lì hanno dovuto infatti sostituire il pezzo che si aggancia alla fotocamera, chiedendomi complessivamente 70 Euro inclusa la spedizione (avvenuta in un secondo momento rispetto alla fotocamera).
In realtà, dato che poco tempo fa mi era caduto e s’era rotto il diffusore integrato, avevo “approfittato” dell’invio in assistenza per chiedere la sostituzione di quest’ultimo ed un veloce controllo del lampeggiatore; pensavo che il preventivo di 70 Euro (compresa spedizione) fosse per il diffusore, invece quando mi han rispedito il flash (pochi giorni dopo la fotocamera) ho notato che purtroppo il diffusore non era stato rimesso. Poco male, ma ho contattato il RCC per sapere se la mancanza del diffusore poteva creare problemi nel funzionamento della parabola.
Dopo breve tempo vengo invece ricontattato dalla signora Bruno che si scusa per il disguido e mi invita a rispedire il flash (in porto assegnato al destinatario, quindi a costo 0) per la sua riparazione, rapida e… gratuita!

In questo momento il mio Speedlite 430 EX è in viaggio. Ma ancor prima di chiudere la pratica non posso che ringraziare il centro di Peschiera Borromeo, oggi ancor più felice della scelta fatta: Canon forever!!

La “superluna” del 19 marzo

Ieri 19 marzo 2011 la Luna ha raggiunto il perigeo, ovvero il punto della sua orbita in cui la distanza con la Terra è minore, e dopo 18 anni si è mostrata ai nostri occhi circa il 14% più grande del normale. Il fenomeno, abbastanza raro, si dovrebbe comunque ripetere il 12 ottobre di quest’anno.
Purtroppo il cielo era nuvoloso e da Merano non abbiamo potuto godere a pieno di questo effetto ottico, che invece si era visto benissimo venerdì sera quando la luna è sorta da dietro l’altopiano di Avelengo, ma ho comunque scattato questa bella immagine del nostro satellite.

Luna piena

Hard disk rotto? Per fortuna c’è FAsTec!

Un paio di settimane ero a casa con 38° di febbre e per passare il tempo m’ero deciso a mettere finalmente online un po’ di scatti degli ultimi 3-4 mesi, nonché a farne un backup dato che era ormai da novembre che non mettevo al sicuro i miei dati. Accendo il pc, apro Photoshop e… legge di Murphy! Inspiegabilmente l’hard disk che utilizzavo abitualmente per foto e video non era più presente tra le risorse del computer. Panico! 😯
Ho fatto diverse prove, ma il disco di ripartire non ne voleva proprio sapere… l’incubo di ogni fotografo era appena diventato realtà! :dead:
Cosa fare??? Neanche dirlo il resto della giornata l’ho passato nell’assidua ricerca di un modo per recuperare i dati: 4 mesi di fotografie, tra cui anche le uniche foto che abbiamo del primo compleanno di Riccardo!

Le moderne tecnologie permettono ormai un recupero dei dati pressoché totale anche da dischi che hanno subito danni ben più gravi, ma in genere i prezzi per un privato sono proibitivi. Ho cercato su forum e visitato le pagine di parecchie ditte che si occupano di recupero dati, ma la migliore offerta (ho chiesto anche qualche preventivo) era di 750 Euro!
Convinto che si trattasse “solo” di un guasto all’elettronica speravo di riuscire a trovare una soluzione più economica e nella ricerca ho scoperto che il mio HDD Seagate ha un problema di firmware già noto che in determinate condizioni fa saltare l’elettronica del disco.
Ed è così che sono capitato sul sito della ditta FAsTec di Verona che si occupa di assistenza informatica, virtualizzazione e di recupero dati da dischi e memory card.

Il disco incriminato: il Seagate Barracuda 7200.11

A differenza di tutti gli altri, FAsTec conosce molto bene il problema, che a quanto pare affligge due specifici modelli di HDD: il Seagate Barracuda 7200.11 ed il Maxtor DiamondMax 22. E sulla riparazione di questi due modelli di HDD (notare che parliamo di riparazione e non di recupero dati!) FAsTec si è specializzata, al punto di poter offrire un prezzo decisamente concorrenziale rispetto ad altre aziende.
In pratica, come avevo intuito, il guasto è puramente elettronico perché il disco si accende e gira senza produrre alcun rumore inquietante. Dunque, se il problema è quello descritto, si può risparmiare molto rispetto ad un recupero dati in camera bianca… i costi sono decisamente alla portata anche di un privato.
Attenzione però! Si parla esclusivamente dei due modelli di HDD indicati sopra; se andate a visitare le pagine che ho linkato, il problema e la sua soluzione sono spiegati in maniera molto chiara.

Devo dire che finora il servizio offerto da FAsTec mi ha lasciato favorevolmente colpito
Con rinnovata speranza ho compilato il modulo per la richiesta di preventivo e già alle 8.15 del giorno dopo sono stato contattato da uno dei tecnici che mi ha chiesto alcune informazioni preliminari e mi ha dato tutte le indicazioni sul processo di riparazione.
La ditta opera in maniera davvero professionale:

  • il disco viene ritirato a domicilio e rispedito in tutta Italia tramite un corriere di fiducia
  • in ogni fase del processo si viene avvisati tramite SMS o telefono (all’arrivo dell’HDD, a riparazione avvenuta, ecc.)
  • anche la privacy viene garantita, infatti il personale collega il disco ad un pc di laboratorio, fa uno screenshot delle cartelle (senza aprirle) e lo invia al cliente per dimostrare l’avvenuta riparazione prima di chiedere il pagamento del servizio
  • ci sono tempistiche specifiche (a costi diversi) che per il momento sono state ampiamente rispettate

Ebbene… dopo appena una settimana, oggi pomeriggio sono stato contattato telefonicamente dal signor Roberto che mi informava dell’avvenuta riparazione. Che sospiro di sollievo! Ora non mi resta che attendere qualche giorno ed avrò nuovamente in mano il mio HDD con tutti i dati, come se nulla fosse successo.

Dunque se sfortunatamente avete avuto lo stesso problema con dischi Seagate o Maxtor oppure se avete necessità di recuperare dati da dischi e/o memorie danneggiati, non posso che raccomandarvi questo ottimo servizio. Di cialtroni in giro se ne trovano fin troppi e quando qualcuno lavora bene è giusto segnalarlo! 😉
Grazie FAsTec!!

eBay annunci: attenti alle truffe online

Negli ultimi tempi sto finalmente riprendendo le uscite fotografiche, anche se non ho ancora trovato il tempo di pubblicare i report qui sul blog. Motivo questo che mi ha spinto a passare ai 18 Megapixel della Canon EOS 7D in sostituzione alla comunque buona EOS 40D. Chiaramente, non essendo un professionista, per poter acquistare la nuova fotocamera devo vendere il mio vecchio corpo macchina. Così oltre ai classici annunci sui forum fotografici, questa volta ho deciso di tentare con eBay Annunci, lo strumento che da qualche tempo il leader delle aste online mette a disposizione degli utenti in forma gratuita.

A poche ore dalla pubblicazione ho ricevuto due richieste: una di un tizio che mi chiedeva di trattare sul prezzo (seppur già stracciato), mentre l’altra di un tizio che chiedeva ulteriori informazioni. Ve la riporto qui sotto.

La mail che ho ricevuto con la richiesta di informazioni

Fin qui comunque niente di strano. Al primo rispondo che il prezzo non è trattabile, mentre al secondo dico di leggere l’offerta che c’è tutto scritto (450 Euro + spese di spedizione).
Mi arriva quindi una nuova risposta da quest’ultimo:

«Grazie per la risposta,
Sono pronto ad acquistare l’oggetto per il mio nipote, che gestisce una delle mie imprese in Africa. Egli è impegnato e, attraverso il suo impegno sforzo, potevo crescere i miei affari, così ho deciso di compensare lui con un regalo tangibile per un lavoro ben fatto.
Ti offro 600 € per la spedizione, in particolare mediante Paccocelere, e io sono pronto a pagare con Paypal o bonifico bancario.
Se si accetta la mia offerta, inviatemi una richiesta PayPal denaro per l’importo totale per me per effettuare il pagamento o mandatemi i vostri dati banca universale per i fondi possano essere trasferiti sul vostro conto.
Saluti.
»

Alché comincio ad insospettirmi. In primis per l’italiano decisamente… originale; ma soprattutto per l’offerta di 600 Euro quando la mia richiesta era di appena 450 Euro + spedizione… Al giorno d’oggi nessuno ti regala nulla!
Va bene che non avrei comunque spedito prima di aver verificato con i miei occhi l’accredito della cifra, ma c’era comunque qualcosa che puzzava. Gli ho risposto garbatamente, ma poi ho fatto qualche ricerca su Google e in breve tempo ho scoperto che effettivamente si tratta di una truffa:
http://www.diegor.it/2010/08/13/truffa-alla-nigeriana-sugli-annunci-privati-di-vendita/

Fate attenzione dunque: quando c’è di mezzo del denaro o comunque oggetti di valore, non fatevi fregare!
A questo mondo ci sono tante persone oneste, ma ci sono anche molti truffatori. Non rischiate di buttare i vostri risparmi in questo modo… se le offerte sono molto allettanti, prima fate qualche ricerca: bastano pochi minuti su Google per evitare truffe clamorose!

Marmotte? No fiori…

E’ vero che volevo aggiornare il blog costantemente… e l’avrei anche fatto. Ma purtroppo erano le immagini a non essere ancora pronte; finalmente in questi giorni sono riuscito a finire di sistemare le foto di un’uscita del 6 giugno in compagnia di mia sorella Ilaria. Per quella domenica era in realtà prevista un’uscita in quel dell’Engadina (Val Roseg) con gli amici del Fotoclub Immagine, ma con Riccardo a casa non potevo permettermi più di una mezza giornata fuori porta; così ho ripiegato su Merano 2000, dove speravamo di riuscire ad osservare da vicino qualche marmotta.
Purtroppo, nonostante il freddo dei giorni precedenti, al contrario di qualche anno fa i simpatici mammiferi sembravano già essere piuttosto svegli e il loro immancabile fischio di allarme lasciava ben poche speranze di riuscire ad avvicinarle. Camminando siamo arrivati all’altezza della chiesa di S. Osvaldo, ripiegando (fotograficamente) per lo più sui molti fiori che riempivano i prati



Tra le specie caratteristiche che si potevano osservare c’erano molte genziane e genzianelle, Pulsatilla alpina, Ajuga piramidalis, primule e crocus che spuntavano tra l’erba ancora secca. La luce probabilmente non era il massimo, ma qualche buono scatto l’abbiamo comunque tirato fuori!

Un falco robot per la sicurezza negli aereoporti

Da Repubblica.it (16.06.2010):
«Sono passati 17 mesi da quando un uccello finito nel motore costrinse un volo della Us Airways a uno spettacolare atterraggio d’emergenza nel fiume Hudson, a Manhattan. Da allora, gli investimenti per evitare che i volatili imperversino sulle piste degli aeroporti sono aumentati a dismisura, e gli scienziati propongono soluzioni tecnologiche sempre nuove. Una delle più affascinanti è quella ideata dall’ornitologo olandese Robert Musters: un falco robot che, con il suo aspetto e i suoi volteggi, spaventa gli altri pennuti tenendoli lontani dagli aerei. “Se il falco di Musters fosse stato adottato un anno fa”, scrive oggi il Wall Street Journal, “Chesley Sullenberger (il pilota dell’aereo finito nell’Hudson) non sarebbe un eroe”».

Certo una soluzione come questa sarebbe utile per due motivi: eviterebbe l’impiego della falconeria negli aereoporti, riducendo quindi anche le spese di gestione. E’ proprio il caso di dirlo… se funziona si prenderebbero due piccioni con una fava!

Mi son perso una rarità

Oggi mi son perso per un pelo una vera e propria rarità! :beatin:
Da qualche giorno sostava nei pressi dell’aeroporto di Bolzano un esemplare di nibbio bianco (Elanus caeruleus), un magnifico rapace che vive per lo più in zone semi-desertiche subsahariane e che per ignoti motivi si è fermato in Alto Adige per la gioia dei birdwatcher locali e non solo. Si era fermato sì… fino alle 11.00 di questa mattina, quando secondo il racconto dell’unico presente nel sito (l’immancabile Maurizio Azzolini) ha preso una termica ed è sparito alla vista.
Grande sfortuna questa volta, perché avevo deciso che oggi durante la pausa pranzo sarei andato a vederlo. E così ho fatto, ma ahimé arrivato in loco ho avuto una certa delusione così come Luigi Sebastiani (e compare, di cui però non ricordo il nome), venuto appositamente da Vicenza, ed altri birdwatcher locali armati di binocolo e fotocamera.
In compenso ho scoperto un’area molto interessante, nella quale mi piacerebbe piazzarmi col capanno viste le numerose specie presenti. Nel poco tempo che son stato lì ho infatti osservato un paio di aironi, un gruppetto di storni, 4 gheppi, diversi saltimpalo ed altri passeriformi di cui così su due piedi non conosco l’esatta identificazione.

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