checklist

Lidi e valli di Comacchio

Sono rientrato domenica da una vacanza di 10 giorni con la famiglia nella Riviera Adriatica e più precisamente da Lido di Pomposa nel comune di Comacchio. Abbiamo scelto questa località in parte per la breve distanza da Merano (circa 4 ore di auto comprese le soste) e in parte per la vicinanza ad alcune aree particolarmente indicate per il birdwatching, consci che il mare non sarebbe stato granché come del resto lo è anche nel resto della riviera romagnola.
Il luogo per me più interessante erano le saline di Comacchio, che da circa 15 anni ospitano la seconda più grande colonia nidificante di fenicotteri rosa del nostro Paese oltre a moltissime altre specie di uccelli stanziali o di passaggio durante la migrazione.

I primi giorni della vacanza sono stati prevalentemente spiaggia e famiglia, mentre la mattina del 4° o 5° giorno (non ricordo bene) ho preso la mia mountain bike ed ho fatto un giro di circa 37 km che dal mare mi ha portato fino alle Valli di Comacchio a ridosso delle ex saline, ora riserva naturale cuore del Parco del Delta del Po.
Già durante questa escursione ciclistica, senza particolari fini se non quello di macinare un po’ di chilometri, ho avuto modo di osservare diverse specie compresi i bellissimi fenicotteri che però si trovavano ad una distanza ragguardevole.
Giunto al Bettolino di Foce, ristorante tipico nonché ufficio informazioni per quanto riguarda le escursioni nelle Valli di Comacchio (qui il sito ufficiale), ho preso alcuni depliant in previsione di un’uscita a scopo ornitologico ed infatti due giorni dopo ho partecipato ad una visita guidata in battello lungo i vecchi canali delle Valli.

Le foto che seguono sono solo alcune delle molte scattate. In diversi casi si tratta di ritagli della foto originale, ma le foto sono per il momento ancora senza postproduzione…

Comacchio

CormoranoGarzetta
Fenicotteri rosaAirone guardabuoi

Le uscite in battello vengono effettuate ogni giorno e portano a scoprire la natura del luogo e la storia della famosa pesca alle anguille, che oggi viene praticata in misura molto minore in quanto la specie è a forte rischio. Al giovedì invece si può partecipare ad una breve escursione in bicicletta, rigorosamente accompagnati da una guida ambientale, all’interno dell’area delle saline; qui si possono osservare da vicino le migliaia di uccelli che abitano le Valli e conoscere un po’ di storia anche sul prelievo del sale che avveniva nell’area fino al 1984.
Potevo lasciarmi sfuggire anche questa occasione?

comacchio06 VolpocheFenicottero rosa
Fenicottero rosaSterna comune
Piro piro boschereccioAvocette
comacchio13comacchio14

Non sono mancate le osservazioni anche nel campeggio in cui ci trovavamo. Davanti al nostro caravan si aggiravano di continuo alcuni codirossi spazzacamino e molti colombacci. Un po’ ovunque in giro per il campeggio, inoltre, saltellavano gazze e ghiandaie…

comacchio15comacchio16

Nel complesso, oltre che dal punto di vista familiare, è stata una vacanza abbastanza ricca di osservazioni ornitologiche. Questa la checklist più o meno completa (in grassetto le specie che osservo per la prima volta) più o meno in ordine di apparizione:

  • Gabbiano comune (Larus ridibundus)
  • Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)
  • Colombaccio (Columba palumbus)
  • Ghiandaia (Garrulus glandarius)
  • Gazza (Pica pica)
  • Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros)
  • Cinciallegra (Parus major)
  • Garzetta (Egretta garzetta)
  • Airone bianco maggiore (Egretta alba)
  • Airone guardabuoi (Bubulcus ibis)
  • Airone cinerino (Ardea cinerea)
  • Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus)
  • Fenicottero rosa (Phoenicopterus ruber)
  • Sterna comune (Sterna hirundo)
  • Gabbiano roseo (Chroicocephalus genei)
  • Beccapesci (Sterna sanvicensis)
  • Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus)
  • Rondine (Hirundo rustica)
  • Volpoca (Tadorna tadorna)
  • Chiurlo maggiore (Numenius arquata)
  • Svasso maggiore (Podiceps cristatus)
  • Germano reale (Anas platyrhynchos)
  • Cormorano (Phalacrocorax carbo)
  • Marangone minore (Phalacrocorax pygmeus)
  • Avocetta (Recurvirostra avosetta)
  • Spatola bianca (Platalea leucorodia)
  • Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos)
  • Piro piro boschereccio (Tringa glareola)
  • Gheppio (Falco tinnunculus)
  • Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)
  • Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides)
  • Nitticora (Nycticorax nycticorax)
  • Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)

Oltre a questi, sicuramente c’era qualche passeriforme che però non sono riuscito ad identificare. Si aggiungono quindi 8 nuove specie alla mia personale checklist oltre alle due recenti osservazioni di un cuculo (Cuculus canorus) e di un usignolo (Luscinia megarhynchos), sentiti spesso ma mai visti.

Checklist osservazioni ornitologiche

BirdwatchingNon è mia abitudine annotare le osservazioni fatte; probabilmente non si addice ad un vero birdwatcher, ma effettivamente non mi ritengo particolarmente esperto in tal senso nonostante mi piaccia la fotografia naturalistica. Ecco perché voglio cominciare a scrivermi per lo meno la lista delle specie contattate.
La maggior parte sono osservazioni fatte in Alto Adige; se sono state effettuate altrove lo indico a fianco.
Ad oggi, dunque, ecco la mia personale checklist con il nome comune italiano ed il nome scientifico in latino…

Anseriformi
Alzavola – Anas crecca
Anatra mandarina – Aix galericulata (esemplari aufughi)
Cigno reale – Cygnus olor
Fischione – Anas penelope
Fistione turco – Netta rufina
Germano reale – Anas platyrhynchos
Marzaiola – Anas querquedula
Mestolone – Anas clypeata
Moretta – Aythya fuligula
Moretta codona – Clangula hyemalis
Moriglione – Aythya ferina
Oca del Canada – Branta canadensis (esemplari aufughi)
Oca lombardella – Anser albifrons
Oca selvatica – Anser anser

Ardeidi
Airone bianco maggiore – Ardea alba
Airone cenerino – Ardea cinerea
Airone guardabuoi – Bubulcus ibis (Pianura Padana)
Airone rosso – Ardea purpurea
Nitticora – Nycticorax nycticorax
Sgarza ciuffetto – Ardeola ralloides (Colfiorito – PG)
Tarabuso – Botaurus stellaris (Colfiorito – PG)

Laridi
Gabbiano comune – Larus ridibundus
Gabbiano reale – Larus michahellis
Gabbiano reale nordico – Larus Argentatus (Scozia, UK)
Mugnaiaccio – Larus marinus (Scozia, UK)
Sterna comune – Sterna hirundo (Caorle – VE)

Altri acquatici
Cormorano – Phalacrocorax carbo
Strolaga mezzana – Gavia arctica
Svasso maggiore – Podiceps cristatus
Tuffetto – Tachybaptus ruficollis
Uria nera – Cepphus grylle (Scozia, UK)

Rapaci
Allocco – Strix aluco
Aquila reale – Aquila chrysaetos
Astore – Accipiter gentilis
Civetta comune – Athene noctua (Lago di Garda – VR)
Falco di palude – Circus aeruginosus
Falco pecchiaiolo – Pernis apivorus
Falco pellegrino – Falco peregrinus
Gheppio – Falco tinnunculus
Gufo comune – Asio otus (Bibione – VE)
Nibbio bianco – Elanus caeruleus
Nibbio bruno – Milvus migrans
Poiana – Buteo buteo
Sparviere – Accipiter nisus

Trampolieri, rallidi e limicoli
Avocetta – Recurvirostra avosetta (Scozia, UK)
Beccaccia di mare – Haematopus ostralegus (Scozia, UK)
Folaga – Fulica atra
Gallinella d’acqua – Gallinula chloropus
Gru – Grus grus (stormo fotografato da molto lontano)
Pavoncella – Vanellus vanellus
Piro piro boschereccio – Tringa glareola
Piro piro culbianco – Tringa ochropus
Piro piro piccolo – Actitis hypoleucos
Piviere tortolino – Charadrius morinellus
Porciglione – Rallus aquaticus
Voltolino – Porzana porzana

Corvidi
Cornacchia grigia – Corvus cornix
Cornacchia nera – Corvus corone
Corvo imperiale – Corvus corax
Gazza – Pica pica
Ghiandaia – Garrulus glandarius
Gracchio alpino – Phyrrocorax graculus
Nocciolaia – Nucifraga caryocatactes
Taccola – Coloeus monedula

Altri passeriformi
Averla piccola – Lanius collurio
Balestruccio – Delichon urbicum
Balia nera – Ficedula hypoleuca
Ballerina bianca – Motacilla alba
Ballerina gialla – Motacilla cinerea
Beccofrusone – Bombycilla garrulus
Capinera – Sylvia atricapilla
Cardellino – Carduelis carduelis
Cesena – Turdus pilaris
Cincia bigia – Poecile palustris
Cincia bigia alpestre – Poecile montanus
Cincia dal ciuffo – Lophophanes cristatus
Cincia mora – Periparus ater
Cinciallegra – Parus major
Cinciarella – Cyanistes caeruleus
Ciuffolotto – Pyrrhula pyrrhula
Codibugnolo – Aegithalos caudatus
Codirosso comune – Phoenicurus phoenicurus
Codirosso spazzacamino – Phoenicurus ochruros
Culbianco – Oenanthe oenanthe
Fringuello – Fringilla coelebs
Frosone – Coccothraustes coccothraustes
Lucherino – Spinus spinus
Luì grosso – Phylloscopus trochilus
Luì piccolo – Phylloscopus collybita
Merlo – Turdus merula
Merlo acquaiolo – Cinclus cinclus
Migliarino di palude – Emberiza schoeniclus
Passera d’Italia – Passer italiae
Passera europea – Passer domesticus
Passera scopaiola – Prunella modularis
Pettirosso – Erithacus rubecula
Picchio muratore – Sitta europea
Pigliamosche – Muscicapa striata
Rampichino alpestre – Certhia familiaris
Rampichino comune – Certhia brachydactyla
Regolo – Regulus regulus
Rondine – Hirundo rustica
Rondine montana – Ptyonoprogne rupestris
Saltimpalo – Saxicola torquatus
Scricciolo – Troglodytes troglodytes
Spioncello – Anthus spinoletta
Storno – Sturnus vulgaris
Tordo bottaccio – Turdus philomelos
Tordo sassello – Turdus iliacus
Usignolo – Luscinia megarhynchos
Verdone – Chloris chloris
Verzellino – Serinus serinus

Altri
Colombaccio – Columba palumbus
Fagiano comune – Phasianus colchicus (probabilmente introdotto a scopo venatorio)
Gallo cedrone – Tetrao urogallos
Martin pescatore – Alcedo atthis
Picchio nero – Dryocopus martius
Picchio rosso maggiore – Dendrocopos major
Picchio verde – Picus viridis
Piccione selvatico – Columba livia (Gualdo Cattaneo – PG)
Rondone comune – Apus apus
Torcicollo – Jynx torquilla
Tortora dal collare – Streptopelia decaocto
Upupa – Upupa epops

Questo elenco probabilmente è incompleto (sicuramente sto dimenticando qualcosa) e probabilmente ben poca cosa rispetto alle oltre 350 specie contattate da chi ha partecipato al Big year nostrano, ma con 123 specie totali (di cui molte documentate) mi ritengo già abbastanza soddisfatto.

Ora la vera speranza è quella di riuscire, prima o poi, a ritrarle nel migliore dei modi attraverso l’obiettivo della mia fotocamera.

Aldino, il regno delle orchidee

In Italia sono state censite quasi 200 diverse specie di orchidee selvatiche (fonte: Wikipedia), di cui almeno un terzo è presente sul territorio altoatesino; purtroppo sono assenti, o quantomeno rare, le vistose orchidee del genere Ophrys.
C’è però una zona della provincia che è particolarmente ricca di specie ed è quella che parte da Castelrotto e scende lungo la Valle dell’Adige fino a Salorno. Nella zona, caratterizzata da terreni calcarei particolarmente adatti alla maggior parte di orchidee, nei diversi periodi sono stati rilevati esemplari di quasi tutte le specie della provincia. E’ per questo che da due anni la Manifattura Fotografica, associazione fotografica di Bolzano guidata da Massimo Pisetta, organizza uscite nella zona di Aldino con la collaborazione delle guide del Geoparc Bletterbach. Nella zona che circonda il canyon è possibile ammirare tra l’altro anche Ophyrs insectifera, una delle poche del genere presenti sul nostro territorio.

Anche quest’anno, purtroppo, malgrado la disponibilità dell’associazione (di cui non sono socio), ho dovuto rinunciare all’uscita programmata; non volevo però perdermi di nuovo l’occasione e così una settimana più tardi, con le preziose indicazioni di Massimo, io e l’amico Paolo abbiamo svolto lo stesso percorso in autonomia.
Obiettivo principale dell’uscita erano le Traunsteinera globosa, in quanto Ophrys insectifera si trovava in un’altra zona dell’altopiano. Siamo comunque riusciti ad individuare diverse specie, tra cui Gymnadenia conopsea, Listera ovata, Traunsteinera globosa e vari esemplari del genere Dactylorhiza oltre naturalmente ad una grande varietà di fiori di cui la zona è particolarmente ricca.

Al di là dei positivi risultati fotografici, la zona merita davvero dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Ci troviamo infatti in luoghi dove la Natura è ancora preservata, a ridosso del Parco Naturale Monte Corno, e l’aria che “si respira” in questi luoghi e molto diversa da quella delle località turistiche più gettonate. Basti pensare che in tutta la mattinata, lungo il sentiero che attraversava i pascoli, non abbiamo incontrato nessuno pur essendo un caldo fine settimana di giugno.
Ma ecco qualche altra immagine della giornata…


Probabilmente girando di più e conoscendo meglio la zona avremmo potuto trovare altre specie, ma già così ho potuto aggiungerne un paio alla mia personale checklist. Prossimamente aggiungerò gli scatti migliori all’interno dell’apposita galleria.

Il mio primo tortolino!

Approfitto di questa giornata in cui sono a casa con la gola pesantemente infiammata per raccontare quella che è stata una delle migliori uscite fotonaturalistiche degli ultimi anni.
Chi mi segue da tempo, probabilmente saprà che da oramai 4 anni nella prima metà di settembre mi reco costantemente a Merano 2000 in cerca di uno dei migratori più affascinanti che attraversano il nostro territorio: il Charadrius morinellus, meglio conosciuto come il nome comune di piviere tortolino.
Il primo tentativo l’ho fatto in compagnia di Giampiero Favero in occasione della “tre giorni del tortolino“, censimento nazionale dedicato proprio al nordico limicolo; nei due anni successivi, invece, in compagnia dell’immancabile Stefano Andretta. Tentativi andati a vuoto… almeno fino a quest’anno!

Ma andiamo con ordine e vediamo prima la scheda del piviere tortolino.
Il Charadrius morinellus, conosciuto con il nome comune di piviere tortolino o piviere tortolino eurasiatico, è un piccolo uccello limicolo che nidifica in zone a bassa pendenza nella tundra o in zone montane con vegetazione scarsa o assente e presenza di pietraie e rocce affioranti. E’ specie tipicamente migratrice che sverna nelle regioni desertiche dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. Nel nostro Paese è piuttosto raro da vedere: sono conosciuti solo due siti di nidificazione in Italia, mentre può essere osservato abbastanza regolarmente durante il periodo migratorio (tra la fine di agosto e la metà di settembre) anche se le osservazioni sono tuttaltro che semplici dato l’ambiente in cui è solito sostare, mai sotto i 2000-2200 metri di altitudine. Si nutre prevalentemente di insetti (cavallette, coleotteri), ma non disdegna alcune piante tipiche dell’ambiente di alta quota.
A differenza di molti altri rappresentanti dell’avifauna, è piuttosto confidente nei confronti dell’uomo e per questo viene considerata una specie estremamente vulnerabile. Anche per questo motivo non voglio dare indicazioni troppo precise sul luogo di avvistamento…

Dalla breve descrizione fatta qui sopra, forse si capisce quale sia il motivo che i questi ultimi anni mi ha spinto alla sua ricerca. E finalmente, dopo 3 anni anni di uscite andate a vuoto, ho avuto l’enorme piacere di incontrarlo, proprio lì dove io e Stefano ci aspettavamo che fosse. Un unico esemplare giovane, ma l’emozione è stata comunque molto forte.

Il primissimo incontro con il piviere tortolino...

La giornata del 12 settembre (da appuntare sul calendario!) è iniziata nel migliore dei modi, con un piccolo gruppetto di cince dal ciuffo che ci ha accolto sulla strada non appena scesi dalla cabinovia che da Falzeben porta a Merano 2000. Luce poco adatta a fotografarle, ma ci sono state comunque di buon auspicio!
Salendo di quota abbiamo avuto il secondo – anche se breve – incontro della giornata: una grossa lepre che, subito accortasi della nostra presenza, si è dileguata in mezzo ai rododendri. Quasi impossibile fotografarla, ma già la vista di questi sfuggenti abitanti della montagna, sempre più rari, è qualcosa che riempie il cuore di gioia.

Arrivati finalmente nei pressi della meta, lungo il sentiero ho notato un uccello che si muoveva sull’erba, più grande dei soliti spioncelli e culbianchi che eravamo soliti incontrare. L’ho subito indicato a Stefano che dopo averlo guardato per un attimo col suo binocolo mi ha guardato ed ha esclamato: «Bravo! E’ lui!».
Da quel momento è iniziato un’estenuante “inseguimento” nella speranza, conoscendo la sua innata confidenza, di riuscire ad avvicinarci a sufficienza per fotografarlo. Non volevamo farlo scappare, quindi per qualche ora ci siamo lentamente avvicinati assecondando le sue scorribande in lungo e in largo per i prati senza disturbarlo troppo; l’abbiamo osservato mentre si alimentava con cavallette ed altri piccoli insetti e finalmente dopo un paio di ore eravamo sufficientemente vicini per riuscire a portare a casa delle belle immagini. Ma che fatica!
Intorno alle 14.00 eravamo ormai a 4-5 metri da lui, forse meno e le soddisfazioni non sono mancate. Alla fine della giornata ho portato a casa oltre 400 scatti che piano piano sto cercando di sistemare. Quelli che seguono sono solo una piccola selezione, mentre a breve conto di caricarle sul sito in dimensioni maggiori, anche se sono ancora indeciso se inserirle nella galleria “Avifauna” o creare appositamente una sezione monografica…


Come ho detto all’inizio, ritengo di poter dire con soddisfazione che questa uscita è stata una delle più riuscite… in assoluto probabilmente. Ho portato a casa delle immagini di cui sono finalmente orgoglioso e che mi hanno dato una nuova carica d’entusiasmo che negli ultimi tempi, forse, era andato un po’ in decrescendo. Nell’insieme la checklist delle specie osservate è la seguente:

  • Piviere tortolino (Charadrius morinellus)
  • Corvo imperiale (Corvus corax)
  • Cincia dal ciuffo (Parus cristatus)
  • Lepre variabile (Lepus timidus) in abito estivo
  • Marmotta (Marmota marmota)
  • Spioncello (Anthus spinoletta)
  • Culbianco (Oenanthe oenanthe)
  • Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros)
  • Cornacchia (Corvus corone)
  • Gheppio (Falco tinnunculus)

Ringrazio nuovamente Stefano per le preziose informazioni e per la bellissima giornata trascorsa insieme. E naturalmente… ci vediamo l’anno prossimo tortolino!

Tra una pioggia e l’altra

Questo ultimo periodo è davvero incredibile… piove, piove, piove sempre! Da un lato non mi dispiace, perché ascoltare la pioggia che rumoreggia sul tetto mi rilassa e l’aria è nettamente più pulita; ma è anche vero che per il mio hobby la pioggia non è troppo proficua.
Secondo me è proprio il clima ad essere cambiato; non c’è giorno, ahimé, in cui non piova o ci sia vento. Sembra incredibile ma è così! Quando non piove si alza quasi sempre il vento e soprattutto per la macro, su cui vorrei ricominciare a cimentarmi come si deve, è deleterio.

Fortunatamente tra una giornata di pioggia e l’altra, sabato scorso con Paolo siamo riusciti a fare un’uscita anche se non particolarmente fortunata. Si allunga la lista delle specie da me osservate (balia nera, capinera, piro piro piccolo e un altro uccellino non meglio identificabile), ma fotograficamente parlando i risultati sono stati abbastanza deludenti.
Forse sono io che sto diventando abbastanza esigente, però mi piacerebbe andare un po’… oltre, riuscire a riprendere qualche soggetto particolare od ottenere foto “perfette” (utopia! 🙂 ) di quelli “soliti”.


N.B.: l’uccelletto è un crop, il bruco è un po’ così cosà; si salvano le rane, mentre… Paolo è Paolo 😆

La checklist si allunga

La mia personale lista di avvistamenti comincia ad allungarsi ed è sempre più ricca di sorprese! Domenica scorsa, in compagnia di Stefano, abbiamo fatto l’ennesima uscita fotografica al biotopo del Valsura che dal punto di vista fotografico non è stata un granché, ma dal punto di vista ornitologico era invece alquanto interessante!
Per la prima volta, infatti, ho avuto la possibilità di osservare non uno, bensì una coppia di aironi rossi, più piccoli degli aironi a cui sono abiutato, ma molto molto belli. E le sorprese non erano finite perché si è fatto nuovamente vedere anche l’airone bianco maggiore, oltre a diversi cormorani e aironi cinerini.


Le occasioni fotografiche, come detto, non sono state delle migliori; quelli che vedete qui sopra, infatti, sono per lo più dei crop delle immagini originali e pertanto lontane dal poter essere considerate belle foto.
In compenso, delusi per la mattinata non particolarmente proficua, io e Stefano abbiamo fatto un giro e tra l’erba e le ortiche (ahia!) abbiamo notato una marea di bruchi neri e parecchi coleotteri curculionidi; io non avevo dietro l’obiettivo macro, ma quando siamo andati via sono tornato a casa, ho preso l’attrezzatura e sono tornato lì per qualche altro scatto. In un’oretta non ho fatto molto, causa anche il vento, ma di una delle immagini scattate sono parecchio soddisfatto…

Accoppiamento tra curculionidi (Phyllobius piri)

Con questa immagine provo anche a partecipare al concorso “L’incarico” organizzato da Canon Italia… dubito di arrivare ad essere selezionato, ma non si sa mai!
Si tratta di una coppia di Phyllobius (probabilmente Phyllobius piri, secondo gli esperti del forum di Natura Mediterraneo) che si stava allegramente facendo i propri comodi su una sorta di spiga! :asd:

Domani mattina si fa il bis con Paolo… vedremo cosa avrò la possibilità di riprendere. Mal che vada, i bruchi meritano un po’ d’attenzione in più!

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