fiori

Aldino non tradisce le aspettative

Tra i posti migliori che conosco per fotografare, Aldino è senza dubbio sul podio. Questo sabato i prati in località Lerch, nei pressi del Geoparc Bletterbach all’interno del Parco Naturale Monte Corno, sono stati la meta della nostra uscita e non hanno assolutamente tradito le aspettative, confermando la posizione del luogo nella mia personale classifica.
Più di tante parole, in questo caso, basta far parlare questa immagine…

I prati di Aldino

La principale attrazione dei prati di Aldino sono sicuramente i fiori, indiscussi protagonisti del paesaggio di questo “parco di larici”. E naturalmente tra quelli più interessanti ci sono numerose specie di orchidee selvatiche, che erano poi il vero obiettivo dell’uscita fotografica. Quest’anno sono particolarmente preso da questo genere di piante e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione. Ero stato in questo magico posto già nel 2011, ma il giro fatto questa volta (con la preziosa guida di Anita, che con la sua memoria fotografica aveva già carpito tutti i “segreti” della zona da un esperto del Parco Naturale) mi ha permesso di fotografare nuove specie, come già accaduto a Rovereto un paio di settimane orsono.

Ho appena iniziato il lavoro di scrematura degli oltre 400 scatti realizzati. Per il momento vi propongo qui un piccolo collage delle immagini realizzate (ancora senza postproduzione).

Dactylorhiza incarnata Dactylorhiza incarnata (dettaglio) Gymnadenia conopsea albiflora
Gymnadenia conopsea Listera ovata Traunsteinera globosa
Coeloglossum viride Neotinea ustulata Dactylorhiza fuchsii
Platanthera bifolia Orchis mascula Pseudorchis albida

Abbiamo nell’ordine (dalla prima riga):

  • Dactylorhiza incarnata
  • Dactylorhiza incarnata (dettaglio del fiore)
  • Gymnadenia conopsea albiflora
  • Gymnadenia conopsea
  • Listera ovata
  • Traunsteinera globosa
  • Coeloglossum viride
  • Neotinea ustulata
  • Dactylorhiza fuchsii
  • Platanthera bifolia
  • Orchis mascula
  • Pseudorchis albida

Oltre a queste, appena pochi metri dal parcheggio abbiamo incontrato alcune piante di Neottia nidus-avis che però erano solo all’inizio della fioritura e quindi non particolarmente attraenti dal punto di vista fotografico. Sempre in zona sono presenti sia Ophrys insectifera (rencemente fotografata a Rovereto) che la bellissima scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), ma il tempo purtroppo è tiranno e 8 ore in lungo e in largo per tutta l’area sono state già parecchie.
Speravo infine, forse ingenuamente, di riuscire a portare a casa qualche scatto di Dactylorhiza sambucina var. chusae (bellissima, ma rinvenuta qui in un unico esemplare secondo la letteratura), scoprendo però purtroppo che la specie in questione era già sfiorita. Ho comunque ottenuto buoni risultati dall’uscita e non mi posso certo lamentare!

Prossimamente le fotografie di sabato si aggiungeranno a quelle di Rovereto, che da qualche giorno trovano spazio all’interno della gallery “Orchidee spontanee”.

Pulsatille a Velturno

Pulsatilla montanaSembra incredibile, ma sono 3-4 anni ormai che cercavo di fotografare la pulsatilla comune (Pulsatilla montana) senza troppi risultati. In qualche caso sono arrivato troppo tardi, quando i fiori erano già quasi tutti sfioriti, in altri quando invece c’era il vento a rendere impossibile ottenere uno scatto decente di questo bellissimo fiore primaverile, chiamato anche “Fior di Pasqua” per la caratteristica di fiorire proprio nel periodo delle festività pasquali.
Ed un motivo era anche il fatto che l’unico posto che conoscevo (scoperto con l’amico Paolo) si trovava a Naturno, lungo una passeggiata ai margini del Parco Naturale del Tessa dove tutta l’area è recintata e solo in pochi punti è possibile accedere e non necessariamente in questi punti si trovano i fiori in questione. Senza contare il vento che spira costantemente sulla Val Venosta…

Fortunatamente quest’anno le cose sono andate diversamente perché grazie ancora una volta agli amici della Manifattura Fotografica ho scoperto una nuova location, facile da raggiungere e piena zeppa di questi fiorellini affascinanti.
Il posto si trova a Velturno in Val d’Isarco, sul versante orografico destro della montagna tra i comuni di Bressanone e Chiusa e si rivelato non solo proficuo, ma bello da starci per il paesaggio sulla valle e l’aria pura che vi si respira. Compagni di uscita Anita, Eleonora e Massimo.

Anita all'operaScambio di foto con MaxEleonora sfida i suoi nemici ragni per fotografare le pulsatille

Le previsioni meteo erano piuttosto incerte quella mattina e sicuramente il tempo ha influito sulle foto, perché sarebbe sicuramente stato bello arrivare e trovare i fiori coperti dalle goccioline dell’umidità del mattino (erano previste nubi basse); invece il paesaggio intorno a noi si presentava estremamente brullo e secco, senza alcuna traccia di rugiada, ed il sole ci ha accompagnato tutto il tempo, rendendo i contrasti e le ombre un po’ più difficili da gestire.

Ferro di cavalloMa tutto sommato non mi posso lamentare dei risultati, di certo migliori di quelli degli anni passati.
Che sia stato il ferro di cavallo trovato nel campo a portarmi un po’ di fortuna?
Mi è piaciuto tornare a sdraiarmi nell’erba, con la faccia rasoterra, per cercare la migliore inquadratura per fotografare le pulsatille. Mi han detto, a posteriori, che quella è una delle zone dell’Alto Adige più ricca di serpenti ed effettivamente sia io che Anita abbiamo notato molti buchi nel terreno… poco importa. Anzi, speravo in un incontro (magari non troppo ravvicinato :suspect: ) con qualche rettile strisciante da immortalare con il mio obiettivo, ma non ne ho avuto il piacere…

A breve caricherò le immagini migliori nelle gallerie (devo completare la selezione di qualche altro scatto), ma nell’attesa ecco una piccola anteprima

Sboccio di pulsatilla montanaPulsatilla montanaGruppo ambientato di pulsatilla montana

Aldino, il regno delle orchidee

In Italia sono state censite quasi 200 diverse specie di orchidee selvatiche (fonte: Wikipedia), di cui almeno un terzo è presente sul territorio altoatesino; purtroppo sono assenti, o quantomeno rare, le vistose orchidee del genere Ophrys.
C’è però una zona della provincia che è particolarmente ricca di specie ed è quella che parte da Castelrotto e scende lungo la Valle dell’Adige fino a Salorno. Nella zona, caratterizzata da terreni calcarei particolarmente adatti alla maggior parte di orchidee, nei diversi periodi sono stati rilevati esemplari di quasi tutte le specie della provincia. E’ per questo che da due anni la Manifattura Fotografica, associazione fotografica di Bolzano guidata da Massimo Pisetta, organizza uscite nella zona di Aldino con la collaborazione delle guide del Geoparc Bletterbach. Nella zona che circonda il canyon è possibile ammirare tra l’altro anche Ophyrs insectifera, una delle poche del genere presenti sul nostro territorio.

Anche quest’anno, purtroppo, malgrado la disponibilità dell’associazione (di cui non sono socio), ho dovuto rinunciare all’uscita programmata; non volevo però perdermi di nuovo l’occasione e così una settimana più tardi, con le preziose indicazioni di Massimo, io e l’amico Paolo abbiamo svolto lo stesso percorso in autonomia.
Obiettivo principale dell’uscita erano le Traunsteinera globosa, in quanto Ophrys insectifera si trovava in un’altra zona dell’altopiano. Siamo comunque riusciti ad individuare diverse specie, tra cui Gymnadenia conopsea, Listera ovata, Traunsteinera globosa e vari esemplari del genere Dactylorhiza oltre naturalmente ad una grande varietà di fiori di cui la zona è particolarmente ricca.

Al di là dei positivi risultati fotografici, la zona merita davvero dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Ci troviamo infatti in luoghi dove la Natura è ancora preservata, a ridosso del Parco Naturale Monte Corno, e l’aria che “si respira” in questi luoghi e molto diversa da quella delle località turistiche più gettonate. Basti pensare che in tutta la mattinata, lungo il sentiero che attraversava i pascoli, non abbiamo incontrato nessuno pur essendo un caldo fine settimana di giugno.
Ma ecco qualche altra immagine della giornata…


Probabilmente girando di più e conoscendo meglio la zona avremmo potuto trovare altre specie, ma già così ho potuto aggiungerne un paio alla mia personale checklist. Prossimamente aggiungerò gli scatti migliori all’interno dell’apposita galleria.

Fiori ad Aica di Fiè

Due giorni fa mi trovavo al Comune di Tires per lavoro e sapendo che Georg, uno dei dipendenti, è un appassionato naturalista, lunedì gli ho chiesto se per caso conosceva qualche posto dove trovare orchidee in fiore. Con grande cortesia, Georg si è offerto di accompagnarmi; così la mattina del 25 maggio ho caricato in auto anche lo zaino fotografico (oltre a quello dell’ufficio con dentro il laptop) ed intorno alle 17.00, al termine della giornata lavorativa (7 ore di formazione in affiancamento full immersion) ci siamo recati nella vicina Aica di Fiè dove con pochi minuti di cammino abbiamo raggiunto una zona davvero molto ricca di fiori.

Obiettivo principale dell’uscita sarebbero stati alcuni esemplari di Cephalanthera damasonium, orchidea bianca molto bella e simile alla C. longifolia da me fotografata un paio di anni fa a Lana. Ahimè però le infiorescenze che Georg aveva trovato lo scorso venerdì erano ormai già quasi del tutto sfiorite; il caldo degli ultimi giorni le ha purtroppo avuto la meglio su questi fiori delicati. Sorpresa positiva invece la presenza di un esemplare di Platanthera bifolia, altra bella orchidea che avevo già trovato qualche anno fa a San Vigilio di Marebbe. Ecco uno degli scatti a questa orchidea!

Platanthera bifolia

L’uscita ad ogni modo non si è fermata lì, nonostante il parziale insuccesso… Una cosa che mi ha davvero sorpreso è la grande varietà di specie presenti: fiori, ma anche moltissimi insetti che nelle mie uscite non mi era mai capitato di vedere. Con altri 5-10 minuti di cammino siamo arrivati ad una zona paludosa in cui a farla da padroni erano il trifoglio orsino (Menyanthes trifoliata) ed il fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi). Qui abbiamo trovato anche alcune piccole piante di Veronica sp. (ahimè Georg mi ha indicato anche la specie, ma non ricordo il nome), particolarmente ostiche da fotografare per via della loro dimensione (l’intera infiorescenza è alta 2-3 cm). Ancora qualche scatto…


Sulla strada del ritorno non è mancato l’incontro con una farfalla podalirio (Iphiclides podalirius), anche se le sue condizioni non erano proprio delle migliori…

Marmotte? No fiori…

E’ vero che volevo aggiornare il blog costantemente… e l’avrei anche fatto. Ma purtroppo erano le immagini a non essere ancora pronte; finalmente in questi giorni sono riuscito a finire di sistemare le foto di un’uscita del 6 giugno in compagnia di mia sorella Ilaria. Per quella domenica era in realtà prevista un’uscita in quel dell’Engadina (Val Roseg) con gli amici del Fotoclub Immagine, ma con Riccardo a casa non potevo permettermi più di una mezza giornata fuori porta; così ho ripiegato su Merano 2000, dove speravamo di riuscire ad osservare da vicino qualche marmotta.
Purtroppo, nonostante il freddo dei giorni precedenti, al contrario di qualche anno fa i simpatici mammiferi sembravano già essere piuttosto svegli e il loro immancabile fischio di allarme lasciava ben poche speranze di riuscire ad avvicinarle. Camminando siamo arrivati all’altezza della chiesa di S. Osvaldo, ripiegando (fotograficamente) per lo più sui molti fiori che riempivano i prati



Tra le specie caratteristiche che si potevano osservare c’erano molte genziane e genzianelle, Pulsatilla alpina, Ajuga piramidalis, primule e crocus che spuntavano tra l’erba ancora secca. La luce probabilmente non era il massimo, ma qualche buono scatto l’abbiamo comunque tirato fuori!

Una giornata nel Parco dello Stelvio

Quando nell’ultimo post parlavo di orchidee era già prevista per sabato 5 luglio una trasferta fotografica nel Parco Nazionale dello Stelvio, MA visti i precedenti ho scaramanticamente deciso di non dire nulla… e forse a qualcosa è servito, perché è andato quasi tutto come previsto. Quasi… perché uno degli obiettivi principali dell’uscita sarebbero state le stupende Scarpette di Venere (Cypripedium calceolus), tra le più belle orchidee spontanee delle Alpi ed ormai molto rare.
Ma ai piedi degli splendidi ghiacciai dell’Ortles, la giornata è iniziata con una piccola delusione; arrivati nel luogo dove normalmente si possono trovare queste particolari orchidee, abbiamo purtroppo constatato che i pochi esemplari presenti erano già sfioriti.

Fortunatamente il territorio offre molte opportunità… che Maurizio, Paolo ed io non ci siamo lasciati scappare! Lasciata la zona delle “scarpette”, dopo un paio d’ore di girovagare, ci siamo avviati lungo i tornanti della strada che porta al passo dello Stelvio, nella speranza di trovare altri fiori da fotografare e magari un po’ di farfalle (che qui hanno una densità di popolazione sorprendente).
Passati i 1800 metri s.l.m. la prima cosa che ci è saltata all’occhio è stata la presenza di numerosissime piante di giglio martagone (Lilium martagon), fiore da forma e colore davvero belli; alché alla prima piazzola utile ci siamo fermati ed abbiamo esplorato i dintorni, fotografando diversi soggetti sia floreali che animali. Purtroppo, a causa delle condizioni del tempo non particolarmente favorevoli, le farfalle non erano granché presenti. Ma la giornata è stata comunque un susseguirsi di emozioni.

La prima ci è stata regalata da due cuccioli di marmotta che sono passati proprio vicino a noi per poi nascondersi in una tana ai margini della strada; difficile riuscire a fare delle foto degne di nota, ma anche la sola osservazione è piacevole. L’emozione più forte, però, è venuta senza dubbio dall’aver potuto osservare a lungo, a circa 50 metri da noi, una bella femmina di capriolo che si è lasciata fotografare per nulla intimorita!

Stavamo per tornare alla macchina, quando sopra di noi, in mezzo agli abeti, ho sentito un rumore abbastanza forte. Alzando lo sguardo ho intravisto un animale dal pelo fulvo che brucava incurante della nostra presenza. Era una femmina di capriolo!
Inizialmente sembrava si stesse spostando verso il fitto del bosco, senza lasciarci alcuna possibilità di immortalarla; ma poi è ritornata indietro, mettendosi invece in una posizione a noi molto favorevole. Ogni tanto alzava lo sguardo, ci guardava, poi tornava a brucare come niente fosse.
Era tanto tempo che speravo mi si presentasse un’occasione simile, ma devo dire che è stata del tutto inaspettata e molto emozionante!!  :boogie:

Prima di concludere questo post (vista anche l’ora tarda), vi mostro qualche altro scatto realizzato nel corso della giornata.

Ochlodes silvanus. © G. Perbellini 2008.

Tutte le immagini che vedete sono state scattate nella zona poco sopra Trafoi, ad esclusione della prima farfalla che arriva invece da Rablà dove, sulla strada del ritorno, abbiamo fatto una veloce puntatina per verificare l’eventuale presenza di specie interessanti al laghetto dei pescatori.

Ultimo corposo aggiornamento

Ultimo corposo aggiornamento delle gallerie di GegeOnLine… almeno per il momento. Dato che, come già annunciato, ho da poco iniziato il trasloco che credo occuperà buona parte del mio tempo libero nelle prossime settimane, mentre quello a disposizione per fotografare diminuirà drasticamente. Poco male… anzi!
Ma veniamo subito all’anteprima di oggi…

Viola del pensiero selvatica

L’aggiornamento da poco messo online riguarda molte delle gallerie che, come sempre, se modificate portano l’icona “Updated” lampeggiante a indirizzare il visitatore. La parte più corposa (5 immagini), come gli ultimi post possono lasciar supporre, è quella dedicata a “Fiori e piante“, mentre sparse per le altre gallerie ci sono altre 4 immagini.
Approfittando dell’aggiornamento, è online anche la nuova foto del mese; nulla di nuovo comunque, dato che, salvo foto eclatanti, già da tempo avevo deciso di mettere il cormorano in bella vista.

Come di consueto, se per caso notate qualche bug (pagine che non vengono caricate, nomi scritti male, errori di ortografia o altro) fatemi un fischio che correggo al volo, grazie! 😉

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