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Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
Buoni risultati dal nuovo capanno
Di recente ho acquistato su web un nuovo capanno fotografico portatile che andasse a sostituire l’Ameristep acquistato alcuni anni fa. Non che quest’ultimo avesse particolari problemi, ma cercavo qualcosa di più flessibile e trasportabile; il capanno Ameristep è comodo, spazioso ed impermeabile, ma pesa parecchio e necessita di una superficie piana per essere posizionato oltre ad essere un po’ grande e dalla forma riconoscibile. Ecco perché ho deciso di fare un tentativo con il capanno/poncho mimetico Kwik Camo® della Essential Photo Gear, appositamente studiato per l’utilizzo fotografico, che a detta di molti offre risultati eccellenti. In effetti, se si guarda la foto a lato, la resa mimetica è piuttosto buona.
Di fatto il capanno in questione è una sorta di lenzuolo (non impermeabile dunque) molto leggero ed adattabile, con aperture per l’obiettivo della fotocamera, per il flash e può essere usato anche come poncho grazie a delle aperture laterali da cui possono uscire le braccia. Inoltre sulla parte superiore, all’altezza degli occhi, è dotato di una retina (anch’essa con disegno mimetico) che permette di vedere all’esterno. L’unico neo è costituito da una certa difficoltà nel muoversi all’interno e dal fatto che i propri movimenti possono essere rilevati dagli animali, ma almeno in questo mio primo tentativo si è rivelato comunque efficace!
Era più di un mese che, tra un malato e l’altro in famiglia (maledetta influenza!), non riuscivo a prendermi il tempo per qualche scatto. Così ieri mattina, svegliatomi di buon’ora, ho deciso di imp0rovvisare un’uscita e provare il nuovo acquisto sul campo per testarne l’efficiacia. Dopo qualche difficoltà iniziale per il posizionamento, sono riuscito a piazzarmi a ridosso di un albero di acacia i cui rami offrivano una sorta di continuità al disegno Realtree del capanno.
Ben presto il laghetto del biotopo si è popolato di germani reali e cormorani e dopo poco più di un’ora di attesa, un bellissimo adulto di airone cinerino (ardea cinerea) si è posato proprio sul ramo che stavo inquadrando. Ho colto subito l’occasione e l’immagine che ne è uscita è forse il mio migliore scatto di sempre a questa specie…
Di questo scatto mi piace molto la luce radente del primo mattino, il piumaggio dell’uccello ben evidenziato (compreso il ciuffetto nero sul capo) e lo sfondo dove, sfuocato, è presente anche un cormorano che nuota placidamente sull’acqua. Purtroppo, come in altre occasioni, la mia fretta nello scattare ha reso l’esemplare sospettoso, tanto che dopo nemmeno un minuto si è spostato su di un diverso posatoio ad una ventina di metri più in là. Ma già così mi ritengo più che soddisfatto!
Ad ogni modo la mattinata era ancora lunga e volevo mettere ulteriormente alla prova il nuovo acquisto. Più di una volta, nei pressi del ramo dove ho fotografato l’airone, si era fatto vedere un tuffetto. Così, quando più tardi gli aironi si sono involati a causa del rumore di una motosega lì vicino, ho colto l’occasione per avvicinarmi ulteriormente alla superficie dell’acqua (nel limite del possibile dato che la riva è invasa dai rovi) nella speranza di vederlo ripassare. La nuova postazione era molto vicina all’acqua, ma con il tuffetto purtroppo non ho avuto la stessa fortuna in quanto lo stesso si era spostato dalla parte opposta del laghetto.
In compenso a pochi metri da me si è avvicinato un pettirosso che non aveva minimamente notato la mia presenza. E ad un certo punto anche uno dei cormorani si è avvicinato ed è salito sul ramo dov’era posato prima l’airone; sarà stato a non più di 5 metri dalla mia posizione, vicino al punto tale che il moltiplicatore 1.4x che avevo montato sul 300mm per il tuffetto era di troppo. In questa occasione ho constatato la vera limitazione del “capanno”; infatti dopo aver tolto con molta calma il moltiplicatore, nel tentativo di riporlo al sicuro ho fatto qualche movimento di troppo e il cormorano è ridisceso in acqua allontanandosi verso il centro del laghetto. In ogni caso è stato un test assolutamente positivo con il quale ho anche capito quali sono gli errori da non commettere nelle prossime occasioni.
11 aprile
Come promesso, faccio un po’ il resoconto delle ultime uscite; ed inizio adesso, con un mese esatto di ritardo, con l’uscita del 11 aprile al solito capanno, al Valsura. La speranza era quella di riuscire a fotografare gli aironi o i cormorani ed in parte ci siamo anche riusciti, ma i risultati non sono stati particolarmente esaltanti.
In compenso son riuscito ad immortalare le mie prime bisce decenti, data anche l’abbondanza dei soggetti nello stagno in cui si riproducono le rane…
Ad ogni modo la mattinata è stata piacevole, se non altro per le numerose specie osservate in compagnia di Paolo. Per il momento, però, ci siamo spostati su altri soggetti… in attesa di tempi migliori! :sospiro:
La checklist si allunga
La mia personale lista di avvistamenti comincia ad allungarsi ed è sempre più ricca di sorprese! Domenica scorsa, in compagnia di Stefano, abbiamo fatto l’ennesima uscita fotografica al biotopo del Valsura che dal punto di vista fotografico non è stata un granché, ma dal punto di vista ornitologico era invece alquanto interessante!
Per la prima volta, infatti, ho avuto la possibilità di osservare non uno, bensì una coppia di aironi rossi, più piccoli degli aironi a cui sono abiutato, ma molto molto belli. E le sorprese non erano finite perché si è fatto nuovamente vedere anche l’airone bianco maggiore, oltre a diversi cormorani e aironi cinerini.
Le occasioni fotografiche, come detto, non sono state delle migliori; quelli che vedete qui sopra, infatti, sono per lo più dei crop delle immagini originali e pertanto lontane dal poter essere considerate belle foto.
In compenso, delusi per la mattinata non particolarmente proficua, io e Stefano abbiamo fatto un giro e tra l’erba e le ortiche (ahia!) abbiamo notato una marea di bruchi neri e parecchi coleotteri curculionidi; io non avevo dietro l’obiettivo macro, ma quando siamo andati via sono tornato a casa, ho preso l’attrezzatura e sono tornato lì per qualche altro scatto. In un’oretta non ho fatto molto, causa anche il vento, ma di una delle immagini scattate sono parecchio soddisfatto…
Con questa immagine provo anche a partecipare al concorso “L’incarico” organizzato da Canon Italia… dubito di arrivare ad essere selezionato, ma non si sa mai!
Si tratta di una coppia di Phyllobius (probabilmente Phyllobius piri, secondo gli esperti del forum di Natura Mediterraneo) che si stava allegramente facendo i propri comodi su una sorta di spiga! :asd:
Domani mattina si fa il bis con Paolo… vedremo cosa avrò la possibilità di riprendere. Mal che vada, i bruchi meritano un po’ d’attenzione in più!
E’ arrivata la primavera
Uscita interessante questa mattina al solito Valsura, anche se sarò molto telegrafico, lasciando invece parlare le immagini. L’obiettivo sarebbero stati nuovamente gli aironi, che però oggi hanno eletto a posatoio l’albero sbagliato. In compenso le osservazioni sono state molto interessanti; oltre a folaghe, germani, pettirossi, tordi e l’immancabile scricciolo, queste sono le specie più interessanti: 8-10 aironi cinerini, un mestolone, un saltimpalo ed un cormorano che con tutta probabilità apparteneva alla sottospecie Phalacrocorax carbo sinensis. Ecco qui le immagini…
Le immagini sono tutte ritagli, ma hanno scopo più che altro documentativo.
Qualche scatto decisamente interessante invece l’ho fatto al vero protagonista della mattinata, il luì piccolo, di cui abbiamo praticamente subito una vera e propria invasione! 🙂
E dato che il tempo a disposizione era parecchio, in attesa che si avvicinassero gli aironi, abbiamo anche sistemato meglio il capanno…
Il cormorano
Sono passate poche ore dal precedente post e sono già qui a scrivere di nuovo. Sì, perché sto sistemando le foto scattate questa mattina e quando ho visto com’è uscita la foto del cormorano con le ali aperte sono rimasto proprio contento. Così, in anteprima assoluta, ecco una delle immagini che nei prossimi giorni metterò nelle gallerie e che sicuramente è candidata ad essere la prossima foto del mese.
Era già qualche settimana che speravo di trovarli, i cormorani, dopo averli visti volare sopra la MEBO mentre tornavo da lavoro. Il termine “bello” è certamente soggettivo e sicuramente c’è chi ad un uccello del genere fa più impressione che altro; e le premesse ci sono: colore nero, becco spennacchiato e ad uncino… ricordano quasi un avvoltoio, sotto certi aspetti.
Io però li trovo belli e molto singolari: il piumaggio, che nei maschi è completamente nero, nelle femmine e nei giovani è di un colore marrone scuro e le penne formano, in particolare sul dorso, un disegno molto bello.
Ma la cosa che più mi ha affascinato, quasi commosso, è stato vederli volare in una formazione a “V” di quasi 40 individui, talmente perfetta che una pattuglia di aerei acrobatici fa loro un baffo. Ok… è una cosa a cui molti di voi forse sono abituati, vivendo in zone di pianura (lungo il Ticino, il Mincio o nella zona del delta del Po), ma qui in Alto Adige non è così frequente…
Beh, oggi sono felice! :woot:
Il cormorano morto nel Passirio non aveva l’aviaria
Finalmente è arrivato il risultato dei test eseguiti sulla carcassa di un cormorano trovato morto le scorse settimane in riva al Passirio. Si trattava di uno degli 8 cormorani che da circa un mese hanno fatto sosta a Merano, vicino al centro città. E’ una bella notizia, specie per me che cormorani, aironi & company li vado a fotografare…