pulsatilla

Sulle orme del tasso

Nelle due impronte più in alto si nota la presenza di cinque dita

Nelle due impronte più in alto si nota la presenza di cinque dita

C’è chi considera il tasso come un animale dannoso, altri addirittura come animale pericoloso. Io penso invece che sia un interessante rappresentante della fauna locale. Benché la letturatura lo definisca come un animale piuttosto aggressivo, specie se disturbato, le sue abitudini notturne e schive lo rendono senza dubbio un incontro fortunato per il fotografo.
Ora qualcuno penserà che io sia riuscito ad incontrarne uno… ma no, purtroppo non è così. Tuttavia nel corso dell’uscita fotografica organizzata lo scorso sabato mattina io ed Anita abbiamo trovato diverse tracce della sua presenza. L’ultima, quella più evidente, una grande tana con almeno cinque ingressi e moltissime impronte fresche davanti ad essa.

Nella cornice del Parco Naturale del Tessa, tra i boschi nei dintorni del paese di Naturno in Val Venosta, eravamo alla ricerca di pulsatille che in questo periodo dell’anno fioriscono sui pendii del Sonnenberg, in un ambiente che alterna tratti rocciosi al bosco di querce. In diverse occasioni, nel corso della mattinata, abbiamo osservato tane ed anfratti cercando di capire a chi potessero appartenere ed
una volta terminata la sessione fotografica floreale ci siamo dedicati all’osservazione dell’ambiente, particolarmente interessante e adatto all’appostamento sia per mammiferi (caprioli, lepri, ecc.) che per rapaci.
Tra gli altri segnali della presenza di qualche grosso mammifero, girando in cerca di fiori ho notato una zona di 3-4 metri quadri dove terra ed erba sono state scavate come alla ricerca di germogli. Tornato sul posto più tardi ho girato ulteriormente trovando alcune possibili tane per giungere infine a quella più grossa ed evidente di cui ho parlato poco sopra.

Due degli ingressi della tana trovata nei boschi intorno a Naturno

Due degli ingressi della tana trovata con le evidenti tracce del passaggio degli animali…

Non abbiamo trovato escrementi nelle immediate vicinanze (a parte quelli di capriolo), ma dalla tana si diparte un’evidente traccia di un sentiero probabilmente usato dall’animale durante le sue uscite notturne.
Da un lato speravamo si trattasse di una volpe, ma Anita ha escluso la volpe per la forma delle impronte che non ricordavano quelle di un canide. Effettivamente in alcune di esse si notava la presenza di cinque dita, cosa che faceva propendere per un altro tipo di animale. Le abbiamo quindi confrontate sullo smartphone con alcune immagini su Google e date le dimensioni della tana, la sua conformazione e tutti gli indizi trovati siamo giunti alla conclusione che poteva trattarsi di un tasso. Cosa poi confermata una volta rientrati a casa da alcuni naturalisti più esperti contattati su Facebook… si tratta proprio della tana di un tasso!

Fotograficamente parlando, la giornata non ci ha riservato particolari sorprese; la stagione non è ancora decollata ed i soggetti disponibili risultavano quindi pochi. Abbiamo comunque fotografato con discreti risultati le “nostre” pulsatille (Pulsatilla montana), nel mio caso cercando di ambientarle per sottolineare il contrasto tra la natura ancora dormiente ed i fiori stessi che, nel primo giorno di primavera 2015, si fanno spazio tra le foglie secche ed erba ingiallita.

PulsatillaPulsatillaPulsatilla

Per quanto mi riguarda, comunque, l’aspetto più interessante dell’uscita è stato proprio il ritrovamento della tana di tasso, che mi ha dato lo spunto per approfondire le mie scarse conoscenze su questo mustelide ed apre a nuove possibilità fotografiche (anche se remote) per i mesi a venire. Non sarà certo facile, ma mi piacerebbe davvero molto riuscire anche solo a vedere un tasso dal vivo. Chissà…

Pulsatille a Velturno

Pulsatilla montanaSembra incredibile, ma sono 3-4 anni ormai che cercavo di fotografare la pulsatilla comune (Pulsatilla montana) senza troppi risultati. In qualche caso sono arrivato troppo tardi, quando i fiori erano già quasi tutti sfioriti, in altri quando invece c’era il vento a rendere impossibile ottenere uno scatto decente di questo bellissimo fiore primaverile, chiamato anche “Fior di Pasqua” per la caratteristica di fiorire proprio nel periodo delle festività pasquali.
Ed un motivo era anche il fatto che l’unico posto che conoscevo (scoperto con l’amico Paolo) si trovava a Naturno, lungo una passeggiata ai margini del Parco Naturale del Tessa dove tutta l’area è recintata e solo in pochi punti è possibile accedere e non necessariamente in questi punti si trovano i fiori in questione. Senza contare il vento che spira costantemente sulla Val Venosta…

Fortunatamente quest’anno le cose sono andate diversamente perché grazie ancora una volta agli amici della Manifattura Fotografica ho scoperto una nuova location, facile da raggiungere e piena zeppa di questi fiorellini affascinanti.
Il posto si trova a Velturno in Val d’Isarco, sul versante orografico destro della montagna tra i comuni di Bressanone e Chiusa e si rivelato non solo proficuo, ma bello da starci per il paesaggio sulla valle e l’aria pura che vi si respira. Compagni di uscita Anita, Eleonora e Massimo.

Anita all'operaScambio di foto con MaxEleonora sfida i suoi nemici ragni per fotografare le pulsatille

Le previsioni meteo erano piuttosto incerte quella mattina e sicuramente il tempo ha influito sulle foto, perché sarebbe sicuramente stato bello arrivare e trovare i fiori coperti dalle goccioline dell’umidità del mattino (erano previste nubi basse); invece il paesaggio intorno a noi si presentava estremamente brullo e secco, senza alcuna traccia di rugiada, ed il sole ci ha accompagnato tutto il tempo, rendendo i contrasti e le ombre un po’ più difficili da gestire.

Ferro di cavalloMa tutto sommato non mi posso lamentare dei risultati, di certo migliori di quelli degli anni passati.
Che sia stato il ferro di cavallo trovato nel campo a portarmi un po’ di fortuna?
Mi è piaciuto tornare a sdraiarmi nell’erba, con la faccia rasoterra, per cercare la migliore inquadratura per fotografare le pulsatille. Mi han detto, a posteriori, che quella è una delle zone dell’Alto Adige più ricca di serpenti ed effettivamente sia io che Anita abbiamo notato molti buchi nel terreno… poco importa. Anzi, speravo in un incontro (magari non troppo ravvicinato :suspect: ) con qualche rettile strisciante da immortalare con il mio obiettivo, ma non ne ho avuto il piacere…

A breve caricherò le immagini migliori nelle gallerie (devo completare la selezione di qualche altro scatto), ma nell’attesa ecco una piccola anteprima

Sboccio di pulsatilla montanaPulsatilla montanaGruppo ambientato di pulsatilla montana

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