manfred woelfl

Hanno ucciso Bruno!

brunoEra il 26 maggio è sulle pagine di alcuni quotidiani (online e non) veniva data la notizia del possibile abbattimento di “Bruno”, l’orso che dal parco dell’Adamello-Brenta si è spinto fino in Baviera (a lato una foto dell’orso tratta da Repubblica.it) dove ha avuto un benvenuto tutt’altro che caloroso. Repubblica riportava così la notizia:

«Forse è stato già abbattuto da cacciatori di frodo l’orso che ha sconfinato dal Trentino all’Austria, fino ad arrivare in Germania. Lo sostiene il tabloid berlinese “B.Z.”: la tesi si basa sull’assenza di orme e di escrementi sul terreno, nonchè sulla constatazione che da lunedì scorso nessun animale è stato ucciso da “Bruno” per nutrirsi. Oltretutto il plantigrado non era disturbato dalla presenza umana.
Il giornale ritiene possibile che cacciatori di frodo abbiano ucciso l’animale per conservare come un trofeo la testa, la pelle e gli artigli. Manfred Woelfl, incaricato dal governo bavarese di seguire da vicino gli sviluppi del caso, ha detto di non poter escludere l’ipotesi
».

La notizia è stata poi smentita grazie all’avvistamento dell’animale che sarebbe rientrato in Tirolo, evitando così di essere abbattuto in territorio tedesco.
Ma a distanza di un mese esatto arriva la notizia – certa, questa volta – che, purtroppo, “Bruno” è stato abbattuto da un gruppo di cacciatori in seguito al via libera delle autorità. Riporto di seguito la notizia tratta da Virgilio News.

«Monaco, 26 giu. (Ap) – “Gli hanno sparato. E’ morto”: così, rimandando ad una prossima conferenza stampa ulteriori dettagli, il funzionario del governo regionale bavarese Manfred Woelfl ha annunciato l’abbattimento di “Bruno”, all’anagrafe “Jj1”, l’orso bruno al quale le autorità del Land davano la caccia da settimane.
Secondo fonti del ministero dell’Ambiente del Land bavarese “Bruno”, ancora un cucciolo, sarebbe stato abbattuto da un gruppo di cacciatori. Dopo due settimane di inseguimenti infruttuosi, sabato scorso le autorità avevano dato luce verde per l’uccisione del plantigrado, che aveva abbandonato il Parco dell’Adamello, nel Trentino, e che nei suoi vagabondaggi in Baviera e nel vicino Tirolo aveva ucciso numerose pecore, avvicinandosi anche senza alcun timore alle abitazioni.
“Bruno” faceva parte di un gruppo di venti cuccioli avuti da Jurka e Joze, coppia di orsi sloveni (di qui la denominazione anagrafica ufficiale di “Jj1”) e importati per ripopolare le montagne del Trentino
».

Si conclude così anche questa vicenda, purtroppo in maniera tutt’altro che felice. Non posso dire di essere d’accordo con la decisione presa dalle autorità tedesche; mi rifiuto di credere che non vi fossero altre possibilità, che non fosse possibile addormentarlo per riportarlo in Trentino (dopotutto se l’hanno ucciso avrebbero anche potuto addormentarlo!), pur comprendendo le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
E ritorno a chiedermi per quale motivo i grandi predatori si avvicinano così tanto all’uomo… non sarà “FORSE” che le loro prede naturali (ungulati, lepri e simili) hanno subito un declino tale da renderne difficoltosa la caccia per un predatore? Certo un conto è l’uomo con fucili ipertecnologici che fa fuoco da centinaia di metri di distanza… altro discorso è avvicinarsi abbastanza per predarli…

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