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In giro per l’Alto Adige in cerca di orchidee

Giornata un po’ strana quella di sabato. Sono partito alle 5.30 con Castelfeder come meta e son finito a girare in lungo e in largo per l’Alto Adige alla ricerca di orchidee.

Ciò che mi ha spinto a tornare inizialmente nel biotopo sopra Ora, come tra l’altro avevo anticipato nel post precedente, era la presenza di alcuni esemplari di Limodorum abortivum, un’orchidea spontanea scovata per la prima volta due settimane fa e di cui ancora non avevo alcuno scatto. All’inizio della settimana Anita mi ha riferito che non erano ancora fiorite, ma speravo che per il weekend sarebbero sbocciate mostrandosi in tutto il loro splendore.
Giunto sul posto poco dopo le 6 del mattino sono stato subito accolto da un’upupa in alimentazione a pochi metri da me. Giusto il tempo per un paio di scatti al volo (poi si è involata) e mi sono quindi diretto nel luogo in cui si trovavano gli esemplari in questione… trovando purtroppo una brutta sorpresa: dei due esemplari presenti uno era sbocciato ed in parte già sfiorito, mentre il secondo è sparito! Con buona probabilità divorato da capre o bovini che, all’interno dell’area del biotopo, in primavera pascolano liberamente :sospiro:

Senza perdermi d’animo ho pensato di farmi un giro nell’area, esplorando anche la zona sud che ancora non conoscevo per vedere se trovavo qualche altro esemplare o comunque qualche altro soggetto interessante. Ma a quel punto sono iniziate le comiche… I bovini al pascolo non erano solo mucche, ma c’erano anche dei maschietti che sembravano avere gli ormoni un po’ in fermento; non mi sono soffermato a controllare se fossero manzi o giovani tori, ma alcuni di loro mi osservavano con interesse ed un paio si avvicinavano a me con la testa bassa. Alché, dopo un primo momento di relativa tranquillità (sono abbastanza abituato a stare in mezzo agli animali), ho pensato bene di scavalcare il recinto che delimita la palude per evitare di avere un incontro poco piacevole :uhm:
Ben presto mi son reso conto che non era possibile rimanere lì a fotografare. Quindi un po’ a malincuore ho caricato tutto in auto ed ho cambiato aria. Che fare a quel punto? Il periodo sarebbe quello giusto per Neotinea tridentata, segnalatami un paio di anni fa dall’amico Silvio nei pressi della chiesetta di San Valentino in Campo in Val d’Ega. Ebbene… nuova meta!
Ho viaggiato lungo la statale fino a Bolzano, dirigendomi quindi verso la stretta valle altoatesina e, risaliti vari tornanti, sono arrivato a San Valentino dove però non ho trovato nulla. Seconda meta a vuoto.

Avrei potuto rimanere lì in cerca di altri soggetti per macro, ma oramai volevo le orchidee! Quindi… terza meta: Postal.
All’inizio della scorsa settimana, salendo in mountain bike verso il Hecherhof in località Freiberg (Montefranco in italiano), lungo la strada (vista la mia ragguardevole velocità media di 3,7 km/h su una pendenza del 25-26%) ho potuto osservare 3 esemplari dell’orchidea che cercavo a Castelfeder (Limodorum abortivum).
Consapevole che gli esemplari in questione non erano esteticamente il massimo e che si trovavano per di più in posizione piuttosto scomoda, ho comunque deciso di farci un salto munito di fotocamera e finalmente sono riuscito a fotografare le “mie” orchidee…

Limodorum abortivum

La giornata è infine terminata nella frazione di Narano lungo la strada del Passo Palade, dove so esserci una zona piuttosto limitata con parecchi esemplari di Neottia nidus-avis. Le piante erano presenti e in parte già fiorite, ma deve probabilmente passare ancora qualche giorno prima che si schiudano completamente.
La prossima domenica ho in previsione un’uscita nei dintorni di Rovereto, insieme ad un mio compagno di classe delle elementari, che ha come obiettivo l’osservazione di diverse orchidee che ancora mancano nella mia checklist… speriamo bene 🙂

Incontro inaspettato

Incontro inaspettato ed inedito aggiungo, perché il protagonista di questo incontro lo conoscevo solo di nome, ma non lo avevo presente nella mia mente; solo quando sono arrivato a casa, guardando le fotografie e consultando la guida, sono riuscito ad identificarlo. Parliamo del voltolino (Porzana porzana), un piccolo rallide migratore piuttosto raro da osservare che nella mia ignoranza inizialmente avevo scambiato per un porciglione (Rallus aquaticus).

Voltolino

Di ritorno da Velturno, dove con Anita, Eleonora e Massimo siamo andati a fotografare le pulsatille ho deciso di fermarmi a vedere se trovavo il martin pescatore.
Stavo osservando e fotografando dalla macchina un giovane airone cinerino lungo i canali d’irrigazione nelle campagne di Postal/Gargazzone, quando dietro di lui spunta un piccolo gallinaceo. All’inizio pensavo appunto fosse il “solito” porciglione, ma mi sembrava un po’ troppo confidente, al punto che sono riuscito ad avvicinarmi per fotografarlo anche scendendo dall’auto (cosa che con il porciglione sarebbe stato impossibile).
Poi osservandolo mi son reso conto che era abbastanza diverso perché il becco è decisamente più corto e non si trattava nemmeno di una giovane gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). Di cosa si trattava allora? Arrivato a casa, sfogliando le pagine di “Uccelli d’Europa”, ecco svelata la misteriosa identità: voltolino, confermato anche dai birdwatchers della lista locale di EBN Italia.

E’ stata una piacevole sorpresa, perché è un dato interessante per la nostra regione e perché cercando un po’ di informazioni su di lui mi sono imbattuto nel sito uccellidaproteggere.it dove a proposito del voltolino si legge: «Avvistare un Voltolino è un evento memorabile. Nidifica in pochissime zone, e anche in quelle in cui è regolarmente presente ama starsene ben nascosto tra i canneti».

Ho inserito due scatti del simpatico voltolino (di cui uno è quello pubblicato qui sopra) e due del citato airone nella galleria “Avifauna“.

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