Il capanno

Era tanto tempo che non avevo così tante cose da raccontare! Negli ultimi tempi la mia vita era più che altro casa-lavoro e di quest’ultimo preferisco non parlare più di tanto.
Ma torniamo al presente. Questa mattina ho accompagnato Jenny a Bolzano per un corso d’aggiornamento e ne ho approfittato per andare al Lago di Caldaro a fare qualche foto. Anche in questo caso è stato più che altro un primo approccio con il posto e le foto decenti son ben poche, ma sono comunque contento di com’è andata la mattinata. Avevo già visto girare svassi, folaghe e anatre varie nel porticciolo e quindi, per provare, ho esplorato la zona nei dintorni, senza violare questa volta i divieti d’accesso 🙂

Capanno a CaldaroAd un certo punto ho visto 4-5 aironi volare e scendere di nuovo sulla riva del lago. Purtroppo li ho visti troppo tardi, loro mi ha visto e dopo un attimo di esitazione son scappati. In compenso poco distante da lì ho trovato un capanno di fortuna fatto con rami, teli di iuta (quella dei sacchi di patate, per capirci) e canne poggiate sopra per mimetizzarlo. Dappertutto c’erano piccole feritoie da cui far uscire l’obiettivo della macchina… non so se si tratta di un capanno da caccia (in teoria è improbabile), ma certo è ottimo per fotografare! Da lì, nonostante sia stato solo 2 orette, ho visto da vicino folaghe, svassi, qualche anatra e scattato qualche foto.
Ma la cosa più bella è stata passare quel tempo all’aria aperta: niente rumore di auto, solo il canto degli uccelli e il suono delle onde che battevano sui tronchi immersi nell’acqua. Penso di sapere cosa fare il prossimo lunedì…

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