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La variopinta carovana degli Alpini

Lo scorso 13 maggio la città di Bolzano ha ospitato per la prima volta la variopinta carovana degli Alpini, in occasione dell’85° raduno nazionale. Una grande festa ed una bella occasione fotografica a cui non sono potuto mancare.
Nei giorni che hanno preceduto la sfilata vera e propria, i profili Facebook dei miei amici bolzanini si sono riempiti di immagini goliardiche che mostravano tutta la gioia e l’allegria che si respirava per le vie della città. Sarei voluto essere lì, ma i vari impegni non mi han permesso di scendere a Bolzano durante la settimana. In compenso non volevo assolutamente perdermi la parata, così la mattina di domenica 13 maggio mi sono trovato con Eleonora e Maurizio per raggiungere il capoluogo altoatesino…

Abbiamo preso il pullman di buon’ora; raggiungere Bolzano con l’auto sarebbe stato impossibile perché tutto il traffico è stato chiuso. A differenza di quanto mi sarei aspettato, insieme a noi c’era solo un piccolo gruppo di Alpini con famiglia.
Durante il vaggio il mio pensiero è andato più e più volte a mio nonno: era un alpino, è stato a diversi raduni e questa occasione non se la sarebbe di certo persa. Sentivo quasi di essere lì per lui e questo mi metteva gioia e una grande malinconia allo stesso tempo.

Non ho mai partecipato ad una simile manifestazione, né tantomeno l’ho mai fotografata. Non sapevo bene cosa aspettarmi né come muovermi. Ma una cosa è certa: volevo esserci e cercare di cogliere con l’obiettivo della mia fotocamera non solo l’evento in sé, ma anche alcuni dettagli e sfumature tra le migliaia di persone che vi hanno partecipato. Non sono però sicuro d’esserci riuscito…

La prima cosa che abbiamo notato una volta scesi dal bus navetta è stata l’incredibile partecipazione della città, con bandiere tricolori appese praticamente ovunque. Ma il tempo per guardarsi intorno era poco… la parata stava per cominciare!
E nel punto di “ammassamento” centinaia di Alpini appartenenti a gruppi provenienti da ogni parte del mondo erano già pronti per sfilare: Uruguay, Sud Africa, Perù, Brasile… una moltitudine di persone che ha fatto migliaia di chilometri solo per partecipare a questo evento, uniti da un unico spirito.



La prima ora è stata piuttosto frenetica e concitata; non sapevamo come muoverci, c’era molto da fotografare, pochi erano gli spazi liberi ed eravamo un po’ indietro rispetto alla testa della parata. Per buoni 20 minuti la nostra è stata una vera e propria corsa tra la folla, nel tentativo di raggiungere i primi della fila tra cui anche le autorità locali.

Fortunatamente lungo il percorso abbiamo trovato una buona postazione, comoda e libera da elementi di disturbo, dove ci siamo fermati per assistere alla sfilata. E’ qui che finalmente ho potuto concentrarmi maggiormente sulle persone, sui loro volti: dai ragazzi della mini-naja ai “veci” dalle lunghe barbe; ognuno con la sua storia, ognuno con lo stesso entusiasmo nello sguardo per la partecipazione a questo evento.
Ed è qui anche che mi sarei mangiato le mani per non avere con me un 70-200mm anziché il 24-105. Ma il 70-200 non è un obiettivo che fa parte del mio corredo perché prima d’ora non ne avevo mai evvertito una reale esigenza. In questo caso, però, si sarebbe rivelato molto utile per isolare i soggetti dallo sfondo e cogliere meglio i dettagli; ho dovuto dunque arrangiarmi col 24-105 sul quale, ahimé, non potevo nemmeno montare il moltiplicatore 1.4x che sarebbe stato un bell’aiuto.


Il vero, grande errore della giornata è stato però quello di scordare a casa (più o meno colpevolmente) due schede di memoria rispettivamente da 2 e 4 GB, rimanendo così con soli 4GB (pari a circa 300 scatti) a disposizione. Quindi, una volta esaurito lo spazio sulla compact flash, ho dovuto abbandonare temporaneamente la manifestazione per trovare un negozio aperto dove acquistare una scheda… impresa che si è rivelata pressoché impossibile!
Fortunatamente in mio soccorso è venuto Renzo di Euro Impianti Elettrici, impresa che ha realizzato l’impianto elettrico del condominio in cui mi sono appena trasferito, incontrato causalmente lungo Corso Italia che mi ha permesso di restare nel suo ufficio a scaricare le immagini dalla fotocamera (con istruzioni telefoniche di Luca, legittimo proprietario del pc ) per liberare la scheda e lasciar spazio a nuovi scatti. Ciò nonostante, ahimé, ho perso quasi un’ora e mezza di tempo!

Riunitomi finalmente agli altri abbiamo seguito per un po’ la parata da molto vicino nel suo punto di arrivo, dopodiché ci siamo pian piano diretti verso i prati del Talvera per andare a mettere qualcosa nello stomaco. Nel girare tra i numerorissimi gruppi di Alpini abbiamo colto qualche altro scatto, tra cui i due fantastici “veci” col barbone della sezione torinese dell’A.N.A.
Infine, dopo un succulento quanto pesante panino con salsiccia e cipolla (!), era arrivato il momento di dare un’occhiata al mondo degli alpini in servizio. Sia chiaro: non approvo la guerra, né le missioni di pace supportate dall’intervento militare. Ma un reportage completo della giornata non sarebbe stato completo senza documentare anche questo aspetto… ammiro gli Alpini per il loro impegno sociale, un po’ meno per quello militare.
I prati del Talvera, oltre agli stand gastronomici, ospitavano anche spazi dimostrativi delle Forze Armate italiane, con i propri mezzi (compresi un elicottero ed i famosi mezzi Lince) ed i propri reparti. E’ qui dunque che si è conclusa la mia giornata fotografica.



In realtà ci sarebbe stato ancora molto da vedere: dovevano sfilare ancora i gruppi locali e la serata si sarebbe rivelata un’unica grande festa in tutta Bolzano. Ma il mio tempo lì era finito
Lasciati Eleonora e Maurizio mi sono diretto a piedi verso la stazione, dove i bus navetta continuavano ad andare e venire trasportando i vari gruppi di Alpini da una parte all’altra della città.
Mentre tornavo verso il pullman per Merano, dal finestrino della navetta osservavo gruppi festanti di persone che invadevano ogni strada, comprese quelle della zona industriale trasformatasi per l’occasione in una sorta di grande campeggio.
Sono felice dell’esperienza vissuta, nonostante i numerosi chilometri percorsi a piedi (molti dei quali in cerca di una scheda per la fotocamera) ed un po’ di rammarico per non aver avuto la possibilità di godermela per tutta la sua durata.

A distanza di oltre 5 mesi ho finalmente trovato il tempo di metter di nuovo mano a quegli scatti. Prima di iniziare il reportage avevo un dubbio: colore o bianco e nero? Ma dopo aver partecipato alla giornata ho preferito mantenere i miei scatti a colori per dare risalto a quella che era, come da titolo di questo post, la variopinta carovana degli Alpini.
Presto nella sezione “Eventi e reportage” troverete una galleria con una selezione delle fotografie scattate quel giorno.

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