intimità

Pausa di riflessione

Quando guardo al mio passato e rifletto su cosa significasse per me fotografare riesco ancora a ricordare quella che era un’autentica passione, una passione che mi dava ad ogni scatto un’emozione e che mi portava ad osservare la Natura ed il mondo che mi circonda in modo più attento o, forse, più semplicemente con un occhio diverso. Ed è questo che ogni fotografo dovrebbe essere in grado di fare: cogliere il dettaglio, sentirsi tutt’uno con il soggetto. Non importa che si sia fotografi professionisti o semplici fotoamatori… l’importante è entrare in sintonia con ciò che si fotografa.

Ma come forse avrete capito, da diverso tempo oramai per me non è più così. L’avevo già scritto tempo fa che sentivo di essere diventato più un “cacciatore” di immagini piuttosto che il fotonaturalista cui ambisco essere. Ed è forse anche per questo che il mio hard disk da un paio d’anni a questa parte s’è sempre più riempito senza che io poi mettessi mano a quelle foto in postproduzione o che queste finissero sulle pagine di questo sito, che in passato era decisamente molto più aggiornato e (penso) coinvolgente… non solo dal punto di vista delle immagini inserite, bensì anche nei racconti delle varie uscite, piccole o impegnative che fossero. Ogni scatto, ogni immagine, rappresentava per me un miglioramento ed un’esperienza da raccontare, non un semplice trofeo da esibire nei forum o sulle pagine di Facebook.
Forum, gruppi e circoli fotografici hanno il grande pregio di essere un’ottima scuola ed uno spazio di confronto, ma comportano anche un grosso rischio: l’invidia e la conseguente frustrazione sono sempre in agguato e questo, talvolta inconsciamente, ci porta a non vedere più il mondo con i nostri occhi, bensì con gli occhi degli altri, di coloro da cui ci si aspetta che la nostra produzione fotografica venga apprezzata.

Ecco… è proprio questo l’errore! Un conto è se si è “costretti” per lavoro a realizzare ciò che il cliente chiede, ed in quel caso spesso la perfetta conoscenza della tecnica (fotografica, grafica o entrambe) riesce a far ottenere risultati di elevato livello, ma il bello di un hobby e che è qualcosa di personale, quasi intimo. Lo si può condividere con gli altri, ma non si deve mai perdere quel legame con se stessi, con quello che è il proprio io. Sono pochi quelli fortunati che riescono a coniugare entrambe le cose.
Forse è anche per questo che negli ultimi tempi sono entrato in una sorta di pausa di riflessione che mi ha portato a tenere sempre più spesso la fotocamera ferma nello zaino. Ma ora pian piano voglio uscire da questa situazione… voglio ritrovare innanzitutto il legame con il mondo che mi circonda, nonché riprendere a fotografare “a modo mio”, anche se con qualche nozione e qualche trucchetto in più rispetto al passato. E lo voglio fare da solo, in intimità con la Natura; spero che per questo gli amici di tante uscite mi perdoneranno, ma spero anche che capiscano… e che prossimamente si possa tornare a far foto assieme 😉

Vespa

Ah, dimenticavo… oggi ho fatto un primo passo in questa direzione. Penso di essere ancora abbastanza lontano dal ritrovare quel legame di cui parlo, ma come la piccola vespa che ho fotografato questa mattina in un fiore di ranuncolo, poco prima che si svegliasse per riprendere la sua attività quotidiana, così spero di risvegliare in me quella passione vera, nata prima con l’amore verso la Natura e solo in un secondo momento è sfociata nell’hobby della fotografia.

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