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Vita itinerante

La novità più grande di quest’anno non è tanto la nuova postazione computer di cui ho scritto l’altro giorno, ma il nuovo acquisto fatto a metà settembre…

Negli ultimi anni mi è capitato spesso di guardare e sognare con il mio collega Alberto, su siti come Autoscout24 o Subito.it, i vari furgoni VW Multivan, California o simili. Chi ha anche solo una volta guardato il costo di un VW California usato saprà sicuramente che i costi sono decisamente elevati… parliamo infatti di cifre che superano i 20.000 Euro per mezzi di 20 anni e con oltre 200.000 km all’attivo. Non che fosse il mio sogno da sempre, ma ultimamente sono stato ispirato dall’esperienza di amici e conoscenti; inoltre con mia moglie avevamo già pensato più di una volta all’acquisto di un camper.
Così, quando per puro caso ho trovato un Mercedes Vito Marco Polo (mezzo tra l’altro utilizzato dall’amica Anita con grande soddisfazione) ad un prezzo abbordabile, e per di più nella mia città, sono subito andato a vederlo ed è stato quasi amore a prima vista!

Il Vito Marco Polo è un po’ una via di mezzo tra un T4 ed un T5 della Volkswagen: ha la trazione anteriore, la leva del cambio sulla plancia anziché tra i sedili ed un design tutto sommato ancora piuttosto attuale. In compenso, in buona parte per una questione storica, il Mercedes è meno richiesto rispetto al più blasonato California e pertanto lo si può trovare sul mercato a costi inferiori rispetto al Volkwagen. Nel mio caso il mezzo si presentava in ottime condizioni di carrozzeria e gli interni erano messi piuttosto bene (in particolare i sedili); certo… qualche lavoretto andava fatto, ma non potevo lasciarmelo sfuggire!

Il mio “nuovo” Mercedes Vito Marco Polo nel campeggio di Pontresina in Engadina (CH)…

Questo genere di mezzo offre grandi opportunità; le dimensioni sono contenute e può essere utilizzato quindi come un’automobile, ma ha tutto il necessario per viaggiare: mobiletti ed armadietti, una piccola cucina con due fuochi, frigorifero, riscaldamento indipendente e 4 posti letto. Per un fotografo inoltre offre la grande opportunità di dormire a stretto contatto con la natura e nei pressi dei soggetti da fotografare senza doversi alzare ad orari improponibili.
Ad esempio le mie due primissime uscite con il Vito sono state nel Parco Nazionale dello Stelvio in occasione del bramito del cervo. Gli scorsi anni per poter fotografare questo particolare momento la sveglia era puntata alle 3.30 perché dovevamo calcolare circa un’ora e mezza di viaggio; quest’anno io e Anita (ognuno col proprio mezzo, ovviamente) abbiamo invece parcheggiato a pochi passi dal bosco e trascorso lì la notte, guadagnando sonno prezioso. Anche se poi le cose non sono andate come sperato… ma questa è un’altra storia.

Invece la prima uscita con la famiglia è stata due weekend fa. Dopo ben 10 anni, finalmente sono riuscito a fare una gita fuori porta in Engadina (Svizzera) ed a trascorrere qualche ora nella magnifica Val Roseg a Pontresina. Abbiamo pernottato nel campeggio Morteratsch, immerso nella natura a pochi km dal paese, e nonostante qualche problema per via del riscaldamento che seccava troppo l’aria l’esperienza è stata positiva: mio figlio si è divertito e nella notte ci ha accompagnato il dolce scorrere del ruscello ed il bramito dei cervi.

Il Vito si trasformerà in una seconda casa? Non ne sono sicuro ed è comunque presto per dirlo ma… staremo a vedere! 🙂

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